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Marco Ciancio: "rimanere vicini agli operatori colpiti", ma senza strumentalizzazioni o infiltrazioni".

Manifestazione non autorizzata. "Non potevamo essere presenti ed attivi con quelle modalità"

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Il DPCM firmato da Giuseppe Conte dispone tutta una serie di misure restrittive che limitano alcuni settori della nostra economia che le Regioni avevano cercato di tenere indenni dalle chisure e dalle limitazioni così stringenti da assimilarsi quasi ad una disposizione di chiusura. Il DPCM appena pubblicato prevale sull’ordinanza del Presidente Nello Musumeci che aveva individuato le 23.00 come orario di chiusura, lasciando aperte piscine e palestre seppure con orari contingentati ad esempio.

E' stato poi abile nelle ore successive il gruppo di disinformatori ad attribuire alle Regioni la responsabilità di quanto emanato dalla Presidenza del Consiglio e a far ricadere sulle spalle dei Governatori le scellerate scelte fatte dal Governo centrale. Avrei ed avremmo potuto cavalcare - specie a meno di un mese dal voto - la questione per motivi elettorali (non politici - non così si fa la politica) attaccando il Governo a trazione PD-5 Stelle ma non abbiamo voluto usare né strumentalizzare la rabbia di tutti noi, abbiamo cercato di mitigare la necessità di prendere una posizione con il tentativo, necessario, di mantenere il buonsenso.

Buonsenso che non sembra essere stato usato da chi prende spunto da una partecipazione del Presidente ad un evento per continuare a stravolgere artatamente la realtà dei fatti, ossia che anche il Presidente Musumeci aveva dato indicazioni diverse da quelle adottate dal Governo Nazionale.

Mi fa un po' specie devo ammetterlo che siano proprio alcuni esponenti di PD e 5 Stelle a tentare di sparare sul pianista, ma non stupisce del resto. Sui fatti di ieri, resta chiara ed inequivocabile la nostra vicinanza ed è chiaro che siamo dalla parte dei lavoratori e delle partite IVA, sono una partita IVA anche io peraltro ma non potevamo essere presenti ed attivi con quelle modalità.

Un corteo seppur pacifico deve essere autorizzato ed in un momento in cui si vietano gli assembramenti ed in un contesto di tensione come quello che stiamo vivendo e con notizie di possibili infiltrazioni e strumentalizzazioni, si è preferito restare da parte.

Non è nostra voglia né volontà strumentalizzare la legittima rabbia degli operatori maggiormente colpiti però crediamo di poter provare ad essere incisivi in maniera diversa, continuando a portare le istanze degli operatori all'attenzione del Governo tramite gli strumenti istituzionali che ci vengono ad oggi concessi.

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