Ci sono diversi italiani, e tra loro tre persone provenienti dalla provincia di Ragusa, fra le 647 unità presenti a bordo della Costa Favolosa, attraccata il 24 aprile a Taranto dopo una lunga “odissea”. Come raccontato sul quotidiano "La Sicilia", la nave era impegnata nel giro dei Caraibi ed i primi problemi erano iniziati il 26 febbraio, quando non era stata fatta attraccare a Tortola, nelle Isole Vergini Britanniche, che si erano rifiutate di far sbarcare i passeggeri, potenziali portatori di Covid-19. Tuttavia, come vi avevamo raccontato allora, il giro proseguì con la nave che attraccò direttamente al porto successivo, quello di Saint Marteeen e la settimana di crociera andò avanti regolarmente.
Per l’equipaggio e lo staff i problemi sono iniziati, invece, il 18 marzo quando tutti i passeggeri sono stati fatti scendere a La Martinica. Da quel giorno, diversi porti dei Caraibi sono stati chiusi e la nave ha iniziato a vagare. A Miami sono poi scesi 400 membri della crew. Molti altri, visto che i loro paesi d’origine hanno chiuso gli accessi, sono rimasti a bordo. Ad inizio del mese di aprile la Costa Favolosa ha iniziato a navigare verso l’Europa e venerdì scorso ha attraccato a Taranto. Il presidente dell'Autorità di sistema portualedel Mar Ionio- porto di Taranto,Sergio Prete, aveva precisato che il molo scelto è uno delle infrastrutture più lontane, e più rivolte al mare aperto, dell’intero porto di Taranto.
“Nessuno scenderà in città, nessuno andrà negli ospedali di Taranto,la nave rimarrà chiusa nel porto, in un’area anche lontana, e il personale in buone condizioni di salute, attraverso navette della compagnia, raggiungerà gli aeroporti di Bari e Brindisi per rientrare a casa” ha puntualizzato il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci. Il futuro di queste 647 persone, però, è ancora molto incerto. “La Costa Favolosa rimarrà al molo polisettoriale sino al 4 maggio - aggiunge il presidente Prete - perché quella è la data sino alla quale ilconcessionario della banchina ha dato la sua disponibilità. Dopodiché - aggiunge Prete - bisognerà eventualmente pensare ad una collocazione alternativa della Costa Favolosa. Perché subito dopo il concessionario riprenderà le attività di ripristino e di ri-funzionalizzazione delle gru”.
I contatti con i familiari sono tenuti solo tramite whatsapp e l’isolamento inizia a farsi sentire. Chiusi in camera, infatti, anche una bellissima nave da crociera diventa una prigione. “Ad accoglierci a Taranto non c’era nessuno” dicono a La Sicilia alcuni membri della crew. “Per noi nessuna accoglienza, banchina vuota. Non ci aspettavamo certo bandiere e banda musicale, ma a questo punto avremmo fatto meglio ad arrivare su un barcone, da clandestini. Sicuramente qualcuno sarebbe stato lì ad aspettarci ed avremmo avuto a disposizione medici e tamponi. Invece nulla”.
Pare che qualche medico sia salito a bordo ed abbia fatto i primi tamponi, ma poi sarebbe stato tutto sospeso. “Sappiamo di essere stati accettati controvoglia- aggiungono, lo leggiamo e sentiamo dai tg. Ma noi non vogliamo rappresentare un pericolo per nessuno, tanto meno i nostri familiari. Ci rivolgiamo allo Stato italiano ed a tutte le Autorità competenti. Anche noi Marittimi abbiamo una dignità, soprattutto se considerate che siamo italiani e che, a poppa, sventoliamo una bandiera tricolore”.