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Tu mio grano, mio grembo, mio sonno...tu unica e viva ( da Progetto di Lode di E.Bufalino)

Vittoria- Le donne di Vittoria restano a casa e ci cucinano amore

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Se l'Italia è un Paese di artisti, poeti, pittori e naviganti, la Sicilia è anche un popolo di cuochi, pasticcieri, panificatori. Già i Greci, appena arrivati in Sicilia scoprirono che i siciliani erano grandi cuochi...il primo libro di ricette della storia si deve proprio al siciliano Miteco Siculo, poi furono i Romani a lasciare la tradizione dell'elaborazione delle verdure, così come poi fecero tutti i popoli che ci dominarono...e noi a Vittoria siamo figli e figlie di una cultura culinaria contadina e popolare.

 

Sulle pagine facebook, sui gruppi whatupp, da giorni, in questi giorni in cui siamo fortemente invitati a restare a casa, si rincorrono le immagini di pizze, scacce e dolcetti che le Donne del Sud, tutte, senza distinzione alcuna ( forse solo per la media d'età, tik) dall'insegnante, alla casalinga, alla dottoressa, postano soddisfatte. Le provette cuoche vittoriesi condividono contente il risultato finale delle loro ricette, come per offrirle ai parenti e agli amici lontani chiusi nelle loro case.

Il rifornimento al supermercato è stato qui giù da noi all'insegna delle farine e del lievito, si perchè a casa di una Vittoriese non può mai mancare a farina di simula e u lievitu i birra: d'altronde il pane in Sicilia, come riporta wikipedia, è un elemento fondamentale, con esso quando le famiglie, in tempo di guerra, erano troppo povere per potersi cibare di altri alimenti più costosi come pasta, pesce e carne, il principale pasto diventava il pane.

Le nostre donne con i loro impasti di scacce, pane cunsatu e cassateddi, che quest'anno fidatevi abbonderanno, vogliono dirci qualcosa, trasmetterci il profumo dei loro impasti, il gusto dei loro soffritti, di casa in casa, perchè a Vittoria, in Sicilia lo sapeva il Vittorini, cucinare è sì creazione, ma è pure segno di appartenenza a una comunità, è istinto di sopravvivenza come narrava Verga nei Malavoglia, è voglia e bisogno di stare insieme poi a mangiare...è atto d'amore e vita.

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