E’ di ieri sera il Decreto del Governo col quale è stata disposta la sospensione delle attività didattiche nelle scuole di tutto il territorio nazionale allo scopo di contenere e contrastare la diffusione del Coronavirus, è altresì stata disposta con l’aggiornamento di un precedente decreto la chiusura anche dei teatri e dei cinema fino al 3 aprile, per la necessità di sospendere quelle attività che determinano un assembramento di persone tale da non potere garantire tra le medesime una distanza di sicurezza di almeno un metro.
Quest’ ultima misura trova una base normativa nell’art.1 lettera b) del decreto di ieri sera dove si legge che “ sono sospese le manifestazioni e gli eventi di qualsiasi natura, svolti in ogni luogo, sia pubblico che privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro di cui all’allegato1, lettera d).”
Se associazioni culturali del territorio anche nostrano hanno sospeso gli eventi programmati, sorgono dubbi sulla possibilità di ritenere coinvolti dalla predetta sospensione anche gli eventi ricreativi organizzati presso le discoteche, le sale da ballo, le sale giochi, luoghi in cui la vicinanza tra le persone è caratteristica delle relazioni che si tengono nel corso degli eventi che vi si tengono.
Sarebbero da annullare anche gli eventi di aggregazione organizzati nei Centri Commerciali, dove si verifica assembramento di persone in locali dove limitato è anche il ricircolo dell’aria?
Un altro dubbio, ci si chiede poi anche da genitori, se debbono intendersi sospese anche le attività delle ludoteche. Ai sensi della lettera b) del Decreto potrebbero essere considerati luoghi privati nei quali gli eventi che si organizzano, come feste di compleanno o a tema, possano comportare la difficoltà di mantenere a una distanza almeno di un metro le persone soprattutto se sono i bambini? Anche questi locali sono a ricircolo artificiale dell’aria.
Sarebbero le ludoteche da annoverare anche tra i servizi educativi per l’infanzia che vanno sospesi ex lettera d) del Decreto ?
Con queste sottolineature non si vogliono creare allarmismi inutili,o tali da potere mettere in difficoltà gli esercizi commerciali richiamati, esprimiamo i dubbi che i singoli o le famiglie si trovano attualmente ad affrontare nella riorganizzazione della vita quotidiana, dubbi che potrebbero sorgere anche agli operatori commerciali nei settori citati, sul da farsi e sulle responsabilità cui potrebbero andare incontro.
Ci auguriamo chiarimenti da parte del legislatore, dalle autorità, dalle organizzazioni di categoria sull’ interpretazione delle norme volte a fronteggiare il Coronavirus.