Partecipa a Vittoria Daily

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Rifugiati e richiedenti asilo politico insieme, per una Vittoria più pulita

L'iniziativa coinvolgerà circa 30 migranti ospiti della casa di riposo evangelica Valdese

Condividi su:

Rifugiati e richiedenti asilo a lavoro per mantenere la città che li sta accogliendo, Vittoria, più pulita. E’ l’iniziativa lanciata dall’’Associazione per i Diritti Umani con il duplice obiettivo di facilitare l’integrazione e la riuscita del progetto SPRAR.

“I migranti hanno proposto al Comune di Vittoria di pulire e curare la manutenzione di alcune aree della città” fa sapere il coordinatore delle attività dell’Associazione, Walter Ciancio, che spiega: “Protagonisti del progetto sono i profughi ospiti della Casa di riposo Evengelica Valdese, che si dedicheranno nel prossimo periodo alla pulizia dei vari quartieri e zone di Vittoria. L'iniziativa – continua Ciancio – prevede il coinvolgimento di una trentina di richiedenti protezione internazionale, che si alterneranno nel corso dei prossimi mesi. L’attività riguarderà la pulizia di piazze e del verde pubblico secondo un calendario da definire settimanalmente, in accordo con l’amministrazione comunale e secondo le esigenze della stessa”.

I volenterosi giovani rifugiati hanno un'età che varia dai 18 ai 30 anni, e i paesi di provenienza dai quali sono fuggiti sono Gambia, Senegal, Nigeria e Mali. Presteranno il proprio servizio durante le mattinate feriali dal lunedì al venerdì. In particolare, cureranno la pulizia delle strade e delle aiuole del centro storico, della villa comunale, del cimitero e di Scoglitti.

“Sono tutti ragazzi che dimostrano la ferrea volontà di chi vuole integrarsi e rendersi utile alla comunità ospitante, giovani abbandonati dalla sorte e sfuggiti da persecuzioni e morte, giunti in Italia in cerca di speranza. Accolti a Vittoria” – conclude Walter Ciancio – “sono rinate in loro la voglia di vivere e di fare, e da quell’abbandono spirituale e affettivo hanno preso le mosse per impegnarsi e lavorare, pronti a prendersi cura dei luoghi talvolta “abbandonati” della città che li ha accolti”.

Condividi su:

Seguici su Facebook