Ha fatto presto il giro del web la storia della giovane vittoriese Elisa, pubblicata qualche giorno fa sulla pagina social “Storie nere”, del giornalista palermitano Carmelo Abbate, che racconta di una Italia sommersa, fatta di “personaggi anonimi” dalle mille storie sconosciute, storie nere infatti, ma dal grande e profondo significato. Un viaggio nella vita e nel cuore di chi non ha voce.
Una di queste è la storia della nostra concittadina Elisa, del suo passato, dei trascorsi dolorosi e complicati per realizzare i suoi sogni e affermarsi nella vita. Elisa non si è arresa, è andata avanti superando ogni ostacolo, ogni avversità; ha trovato la luce oltre il tunnel dell’ angoscia e delle miserie umane.
Quelle storie che, per fortuna, fanno ancora riflettere e forse sperare! chissà quante altre "elise" ci sono a Vittoria, quante altre storie nascoste e private che non conosciamo, ma che ci sarebbere d'esempio e stimolo.
"Lei è Elisa. Nasce a Vittoria nel 1996. La sua è una famiglia umile. Niente scaldabagno, l’acqua si riscalda nel pentolone con la bombola a gas. Pasta al pomodoro tutti i giorni. La domenica pollo con patate bollite, un lusso.
Elisa ha 10 anni. Suo papà soffre di crisi epilettiche. Elisa impara a tenergli la testa per non farlo cadere. Passano gli anni. La mamma non cammina. Un’infezione le ha distrutto il femore. Resta dei mesi in ospedale.
Elisa ha 18 anni. Si diploma. Vorrebbe andare all’università. La mamma le chiede scusa, non ha i soldi necessari. Elisa prende tutti i suoi risparmi. Sono 320 euro. Bastano per la prima rata.
iscrive a Ferrara. Ci va di nascosto con l’autobus dalla Sicilia. Durante la settimana frequenta le lezioni, il venerdì sera riparte, viaggia tutta la notte e la mattina si presenta in ospedale dalla mamma. Va avanti così per 3 mesi. È il 31 dicembre del 2015. Il papà esce di casa. Non torna. Nessuno l’ha visto. Lo trovano 10 giorni dopo in un campo. Ha avuto una crisi.
Ha sbattuto su una pietra. È morto. Non c’era Elisa a reggergli la testa. Il giorno dopo il funerale lei torna a Ferrara. Fa il primo esame, prende 30. Chiama sua mamma. Le confessa che da mesi frequenta l’università. Sono fiera di te, non fermarti. Le dà 100 euro, è tutto quello che ha.
È il 2017. Elisa è a Ferrara. Sua mamma sta male. Infezione all’intestino. La operano d’urgenza. I medici la danno per spacciata. Elisa è svuotata. Si addormenta con la consapevolezza che sua mamma morirà. La mattina prende l'autobus per la Sicilia. Scopre che sua mamma ce l’ha fatta.
Elisa scoppia a piangere, la abbraccia. Poi torna a studiare. Si laurea con il massimo dei voti. È il 2019. Inizia la magistrale, lavora. Torna da sua mamma tutte le volte che può. Sa che prima o poi la perderà. Vorrebbe dirle che la ama, e che è fiera di lei perché ha sempre lottato per i suoi figli.
A volte Elisa pensa di mollare tutto, ma sarebbe da egoisti. E allora si sorride, e si va avanti"..
foto Carmelo Abbate