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Comparto degli apparecchi da gioco, Acadi-Confcommercio chiede di posticipare il versamento del prelievo erariale unico

“Anche in provincia di Ragusa operatori da nove mesi in panne e costretti a osservare la proliferazione del gioco illegale”

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Per evitare pesanti ripercussioni economiche sul comparto degli apparecchi da gioco è necessario posticipare il versamento del preu (il prelievo erariale unico) e del canone concessorio del quinto bimestre 2020. L’appello arriva dalle principali associazioni di settore, tra cui Acadi-Associazione concessionari dei giochi pubblici aderente a Confcommercio, in una lettera al capo di gabinetto del ministero dell’Economia, Giuseppe Chinè, e al direttore generale dell'Agenzia Dogane e Monopoli, Marcello Minenna. “Anche in provincia di Ragusa – chiarisce il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti – emerge l'urgenza e l'improcrastinabilità di un intervento normativo. Ricordiamo che l’ultimo Dpcm sulle misure di contrasto al coronavirus ha prolungato la chiusura dell’intera rete fisica di gioco e che il settore sta vivendo una situazione drammatica sia dal punto di vista economico che finanziario. Ecco perché è stata avanzata la proposta di procedere a una riprogrammazione temporale dei versamenti delle scadenze attualmente previste entro il primo semestre 2021 posticipandole al successivo e, comunque, entro il 31 dicembre 2021. Ciò consentirebbe alle filiere distributive e ai concessionari stessi di essere messi in condizione di adempiere alle proprie obbligazioni, grazie alle riaperture che auspichiamo siano normate a breve, e alla conseguente ripresa delle attività distributive e degli ordinari flussi finanziari. Gli imprenditori della distribuzione del gioco legale da ormai nove mesi sono privati del diritto al lavoro e costretti ad osservare la proliferazione del gioco illegale anche nel nostro territorio. È una condizione non più sostenibile, ecco perché chiediamo al Governo di ascoltare l'appello per un’immediata riapertura in totale sicurezza sulla base di protocolli sanitari rigorosi, come consentito ad altre attività con fattori di rischio equivalenti. Le chiusure, tra l’altro, intaccano la fondamentale funzione di presidio del territorio che il comparto svolge. Si tratta di un fenomeno preoccupante evidenziato anche dal direttore dell'Agenzia delle dogane e monopoli, Marcello Minenna, di fronte alla commissione Antimafia, che ha stimato in 35 miliardi, a livello nazionale, la traslazione dal gioco legale verso il gioco illegale”.

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