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Il vittoriese Nunzio Fernandez confermato segretario generale della F.P.CGIL di Ragusa

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L’XI^ congresso provinciale della F.P. CGIL (Funzione Pubblica) di Ragusa ha confermato, eleggendolo, Nunzio Fernandez segretario generale del comparto. A votarlo la nuova assemblea generale composta di sessantadue componenti. Il comparto conta, alla data del 31 dicembre 2017, 2339 iscritti risultando il primo sindacato della Funzione Pubblica in provincia anche come RSU del settore con una percentuale del 39 per cento. I lavori si sono aperti con la relazione di Nunzio Fernandez, segretario generale della FP CGIL idi Ragusa uscente che ha focalizzato alcuni temi cari alla categoria: sicurezza e tutela della salute nei luoghi di lavoro attraverso una nuova contrattazione unendo il lavoro pubblico con quello privato, lotta al precariato e ripristino al tempo indeterminato nel pubblico impiego e potenziamento del sistema delle tutele che copra le interruzioni dei rapporti di lavoro per garantire dignità e certezza al lavoratore. Sulle pensioni occorre una nuova legge che dia origine ai benefici previdenziali a partire da 62 anni e un limite massimo di 41 anni di contribuzione per accedere alla pensione anticipata. Esiste un’emergenza sanità nel Paese, dove è sempre più larga la forbice nord-sud con la sanità privata farla da padrona in Sicilia.Sul tema dello sviluppo la Sicilia è la quinta regione per reddito imponibile più basso e Ragusa l’ultima per reddito pro-capite. Legalità e accoglienza migranti sono due capisaldi che attivano i valori dello sviluppo garantendo da un lato battaglia alla criminalità organizzata che s’infiltra nella produzione e dall’altra impiegare al meglio una forza lavoro che cancelli tutte le discriminazioni esistenti. La riforma Madia ha comportato una riforma radicale nel pubblico impiego che tende ad esaltare logiche privatistico improntate alla massima efficienza al minor costo incrinando la stabilità del rapporto di lavoro. Sul territorio provinciale ha denunciato l’emergenza ambientale che rispecchia quella esistente in Sicilia con strumenti e mezzi non ancora capaci di superarla tutto a detrimento delle condizioni di lavori degli operatori ecologici e dell’utenza. Le precarie situazioni economiche dei Comuni di Modica, Scicli e Pozzallo rendono ancora più complicato questo stato di cose per i conflitti continui tra lavoratori e ditte appaltanti. Nella sanità in provincia di Ragusa si è registrato un regresso dell’offerta sanitaria tra accorpamenti, riduzioni di posti letto e posti di lavoro dettati dai tagli con conseguente perdita di servizi e unità operative. Bisogna rimettere ordine nella dotazione organica dell’ASP diminuita di 340 unità. Sugli enti locali le norme di risanamento della finanza pubblica hanno ridotto i servizi essenziali e il welfare locale che hanno determinato tagli lineari ai salari e alla qualità delle prestazioni. Le condizioni di dissesto dei Comuni di Ispica e Acate e altri in stato di riequilibrio finanziario come Modica, Scicli, Pozzallo e Monterosso danno la cifra della situazione economica che vivono gli enti locali. Queste rendono difficile la stabilizzazione e il full-time del personale. Drammatica la situazione esistente nel Libero Consorzio comunale di Ragusa che la Legge Del Rio ne ha rivisti ruoli e funzioni con l’impossibilità di approvare i bilanci per un assetto finanziario disastroso. Condizioni di crisi vivono le cooperative sociali che garantiscono i servizi per i Comuni dove negli appalti non c’è, nella generalità il rispetto dei contratti. Nel comparto Giustizia si registrano notevoli carichi di lavoro per via dell’accorpamento del Tribunale di Modica a quello di Ragusa e anche qui la ristrettezza delle risorse rende più difficile il compito degli operatori. Uguale situazione si registra all’INPS,INPDAP e INAIL e nel Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco dove la spending review ha fatto da scure sul personale e sull’efficienza dei servizi. Per Peppe Scifo, segretario generale della CGIL di Ragusa nel suo intervento ha ripreso il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro soprattutto nel comparto della sanità; dello sfruttamento che si registra nel lavoro sociale a causa di appalti dove non sono rispettati i contratti di lavoro e con essi le tutele degli operatori e dei loro salari. Un elemento di eccellenza che il Corflac di Ragusa che ha fornito un valore aggiunto alla produzione nel comparto caseario si è impantanato nella querelle tra Regione Sicilia e Università di Catania che nei fatti ne ha bloccato il percorso virtuoso. Sulla questione migranti va ripreso con forza un modello sociale di integrazione che non è solo utile a garantire lavoro a parità di condizioni ma a far rivivere i quartieri e i luoghi di aggregazione che sono abbandonati. Gaetano Agliozzo, segretario generale dalla FP CGIL Sicilia ha tracciato la curva della crisi nel pubblico impiego, dove in dieci anni si sono persi 500mila posti di lavoro con l’assenza di un turn over tutto a detrimento dei servizi e della condizione di lavoro. Battaglie vinte sono quella che si legano alla conferma degli 80 euro e degli 85 euro in più contenuti nel nuovo contratto di lavoro che scadrà a dicembre prossimo. Il DEF non contiene risorse sufficienti per poter avviare una trattativa per il rinnovo del triennio 2019/2021. CGIL,CISL,UIL si riuniranno il mese prossimo per chiedere maggiori risorse al Governo. Sanità in Sicilia in piena agonia; si sono fatti solo annunci e quindi ma meditata una nuova governance. Ci sono troppi sprechi e la politica che ha cancellato la meritocrazia. Per le ex provincie siciliane sono necessari, da qui sino ala fine di dicembre, 150 milioni di euro per farle sopravvivere e che la Regione non ha. Anche qui necessario un progetto di rilancio per assicurare sicurezza nelle strade e nelle scuole. I lavori sono stati conclusi da Salvatore Chiaramonte, segretario nazionale della F.P. CGIL, che ha valutato senza prospettive bocciando il nuovo DEF che determinerà, soprattutto con il reddito di cittadinanza e il condono, squilibri sociali enormi che determineranno tensioni nella società tra lavoratori e contribuenti.

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