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La musica che riscalda il cuore: Giuseppina Torre

interprete internazionale

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Vittoriese doc, eccellenza tutta siciliana, donna e madre, solare come la sua musica, che sa scaldare il cuore e rasserenare l’anima: questa è Giuseppina Torre, ma non solo.

Artista completa, pianista di fama internazionale, con caparbietà e passione ha saputo raggiungere traguardi importanti pur rimanendo umile e semplice, come le donne del sud o come lei stessa ama dire: “con i piedi per terra”.

L’abbiamo incontrata ed intervistata per voi e ci ha subito colpiti per la sua serenità - raggiunta dopo un lungo e travagliato periodo personale – ed il suo stile sobrio e composto ma che allo stesso tempo sa accogliere con la voglia di chi vuol raccontare la propria storia.

Intervista:

Chi è Giuseppina Torre: raccontaci la tua esperienza di vita personale e professionale; come nasce la tua vocazione musicale, con quali percorsi e quali traguardi.

Beh, possiamo dire che non esisterebbe oggi Giuseppina Torre senza pianoforte. Ho sempre coltivato – sin da piccolissima, da quando avevo 4 anni – questa passione che ho portato avanti sempre con caparbietà e fermezza, da buon capricorno quale sono! Iniziai questo mio personale percorso di crescita umana e professionale; non ricordo un attimo della mia vita senza pianoforte. Suonare è difficile e costa fatica, sacrificio e dedizione costante. Ci Sono stati i momenti di scoraggiamento e la voglia di mandare tutto a gambe all’aria, di mollare e lasciar perdere ma la voglia di suonare mi ha sempre fatto tornare sui miei passi e riprendere il cammino con più slancio ed entusiasmo. Ho iniziato la mia carriera come interprete di musica classica coltivando, tuttavia, anche la passione per la composizione; raccoglievo i miei pensieri non in forma scritta ma in musica dando vita ad una serie di composizioni che proponevo a fine dei miei concerti. Ne è nato “un repertorio inedito” che mi ha fatto comprendere come la mia musica riscontrasse un certo interesse e così iniziai a propormi come interprete dei miei brani, consapevole che sarebbe stato un percorso nuovo e tutto in salita. Mi era stato proposto di pubblicare un cd a livello locale con le mie composizioni ma rifiutai perché sono sempre stata un tipo ambizioso e volevo che la mia musica arrivasse ad alti livelli. Volevo puntare ad orizzonti e realtà più grandi e continuai a tenere “nel cassetto” i miei pezzi. Poi arrivò il grande salto nel 2012: gli organizzatori del Los Angeles Music Awards, sentendo alcuni miei brani da iTunes, mi contattarono chiedendo di ascoltarmi e di inviargli altri pezzi e materiale. Credendo fosse uno scherzo, non diedi molto peso alla storia ma pochi giorni dopo mi inviarono un sollecito dicendomi che mi avevano selezionata tra i primi 5 classificati per il prestigioso premio; nel Novembre del 2012, arrivai prima vincendo ben 2 premi Awards, uno nella categoria Classic Artist of Year e l’altro come solo Performer Artist of Year della serata, un riconoscimento davvero importante.

Quali gli “echi” dopo aver vinto questi prestigiosi premi, ovvero quali prospettive e nuovi scenari si sono aperti per Giuseppina ?

Agli Awards del 2012 ne seguirono altri e questo ha suscitato un certo interesse e curiosità in Italia tanto da essere contatta da Silvia Bideri, proprietaria della più antica casa editrice musicale di Italia che propose il mio progetto “in note” alla Sony che sposò l’idea pubblicando per Sony Music il mio CD e distribuendolo per la Feltrinelli e Mondadori nell’Ottobre del 2015. Alla fine aveva vinto la mia caparbietà. Successivamente la mia musica ha incuriosito un noto giornalista, Roberto Olla, che ha utilizzato le mie composizioni per alcuni dei suoi documentari ed in particolare per “ L’ amore dopo la tempesta” un docu-film andato in onda su Rai 1 nel 2014 e che parla della Shoah. Sempre per Rai 1, ho suonato al concerto dell’ Epifania nello stesso anno.  L’ interesse per i miei brani è davvero cresciuto parecchio tanto che molte reti televisive, dalla Rai alle reti Mediaset utilizzano miei pezzi per i loro servizi televisivi e giornalistici. Da quando la mia musica “è sbarcata” in Italia, ho avuto riconoscimenti non solo in termini artistici e molte sono le persone che mi contattano personalmente per congratularsi e giornalmente ricevo attestazioni di stima e affetto da molti followers. L’ altra grande soddisfazione è sapere che molti mi seguono anche dall’ estero: Francia, Polonia, Spagna e Usa ovviamente. Negli States c’è maggiore attenzione per la musica estera e per quella Italiana. La mia, in particolare, rispecchia la cultura della bella melodia e del bel canto, tipicamente italiani. Ai premi Losangelini si è aggiunto ancora il l’Awards for classical Artist of the year all’ International Music and Entertainment oltre al il prestigioso premio “ Oreste Lionello” consegnatomi al teatro Regina Margherita, lo stesso dove si esibiva il Bagaglino, dove ho avuto modo di conoscere personaggi importanti del mondo dello spettacolo come Flavio Insinna che addirittura ha voluto il mio autografo; sono appena tornata da Piano City svoltosi a Napoli. Comunque non mi fermo mai professionalmente e continuo a comporre ed a scrivere ed ho in cantiere importanti progetti.

La musica fa star bene ma può fare anche del bene: sappiamo del tuo impegno sociale ed umano e di come ti stai spendendo in questo ambito, cosa bolle in pentola.

Suonerò per Carla Caiazzo, vittima di violenza, bruciata viva dal suo ex compagno e per sostenere la sua causa. Già lo scorso anno avevo organizzato un concerto di beneficenza a sostegno della campagna “ Donne vittime di violenza” un tema che mi sta molto a cuore, per il Telefono Rosa di Napoli. Abbiamo suonato a Nola e raccolto parecchi fondi. Su invito e sprone di una mia amica giornalista, stiamo organizzando un grosso evento per sostenere le esose cure che la Caiazzo dovrà affrontare. La notizia è stata data anche da Studio Aperto. Il concerto si terrà il 25 Novembre – in concomitanza con la giornata mondiale contro la violenza sulle Donne – ci sarà una marcia, un flash mob, il convegno sulla tematica ed infine il mio concerto.

Giuseppina, infine, cosa ti sentiresti di suggerire e consigliare ai giovani che vogliono intraprendere questo percorso: sogno o realtà ?

Se puoi sognarlo puoi farlo! cosa dire: che occorre impegnarsi e dare il massimo, studiare e allargare i propri orizzonti, la propria mente. Non sempre arriva la fama e la gloria ma non bisogna mai mollare. Io creo musica non per la fama ma per “fame”, per stare bene cioè con me stessa al di là di ogni riconoscimento che certamente gratifica ma che non può rappresentare l’ unica meta da raggiungere. Io senza musica non riuscirei a vivere, senza gloria si ! Ancora dico di essere umili e rimanere tali. Di fare musica non per il consenso ma per se stessi e il piacere di suonare. Spesso ci si avvilisce, ci si scoraggia ma è proprio in quei momenti che occorre ritrovare dentro se stessi la grinta necessaria per riprendere il cammino. Le esperienze, ogni esperienza serve a crescere e a maturare anche professionalmente. Riassumendo: serietà, costanza, umiltà, studio, sacrificio; tutto questo a lungo andare ripaga sempre ma soprattutto rimanere aperti a tutto ciò che la vita propone, a braccia e cuore spalancati.

La sua tempra morale e la sua forza interiore ci hanno davvero colpiti positivamente. La redazione del Vittoriadaily è felice ed onorata di aver incontrare e dialogato con un’artista del suo calibro.

 

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