Alla ricerca della verità che è poi quello fa l'uomo fin da quando è bambino, chiedendo i suoi tanti perché della vita ai propri genitori per conoscere il mondo e averne una propria percezione. Solo che in questo caso la verità è quella pirandelliana.
Che, come insegna il famoso drammaturgo e premio Nobel siciliano, non sta mai da una parte. Partendo da questo assunto il regista Walter Manfrè ha ideato un nuovo progetto teatrale, prodotto dalla Compagnia G.o.D.o.T. di Ragusa, e dedicato al teatro di Pirandello e all'opera "Così è... se vi pare". Ieri sera il debutto all'interno dei suggestivi saloni di Palazzo Arezzo di Trifiletti a Ragusa Ibla dove si va in replica fino a venerdì prossimo 18 novembre prima di spostarsi a Comiso e Modica in altri palazzi storici. Non in teatro perché il progetto di Manfrè, come già accaduto anche per altre rappresentazioni, porta il "teatro fuori dal teatro", in luoghi insoliti, differenti dal classico palcoscenico con dinnanzi i posti a sedere.
E così le figure del teatro pirandelliano si muovono all'interno di un'ambientazione che è ben lontana dai vecchi canoni ma che risulta avere un'efficacia straordinaria perché questo progetto di teatro fuori dal teatro alla fin fine porta tutti gli spettatori dentro il teatro, quello più vero e reale, dove la finzione è quasi del tutto non percepibile, quello dove il pubblico non è più spettatore, seduto al proprio posto a guardare la messa in scena, ma è esso stesso personaggio, attore, protagonista.
La storia di "Cosi è ... se vi pare" vede una girandola di personaggi tutti intenti, nel paese ricco di pettegolezzi e dubbi insinuati, a comprendere se sia morta, oppure tenuta prigioniera, la moglie del signor Ponza, interpretato da un avvolgente Vittorio Bonaccorso, figlia della signora Frola, interpretata da un'accattivante Federica Bisegna. Enigmatici e ambigui al tempo stesso, i due personaggi che entrano ed escono in scena più volte, portando ognuno la propria verità. Ottima interpretazione anche per Tiziana Bellassai, che è Amalia, la padrona di casa in cui tutto si svolge quasi come un interrogatorio, tra verità contrapposte a cui cercherà di venirne a capo il prefetto del paese, interpretato con un’intensa chiave teatrale da Orazio Alba. Bravissimo Antonio Conte, che nella rappresentazione scenica interpreta il personaggio Laudisi, colui che forse più di tutti gli altri personaggi ha capito fin da subito che la verità non è mai ad unico senso, soprattutto se viene raccontata in modo soggettivo da una persona piuttosto che da un'altra.
Come quando ci si guarda allo specchio e si vede il riflesso contrario di se stessi. Ognuno racconterà la sua verità ma non sarà mai la verità oggettiva, se questa esiste davvero, come si interroga Pirandello. E se esiste o meno, lo si scoprirà nella parte finale della rappresentazione teatrale quando entra in scena la prova che tutti hanno cercato per darsi delle risposte dopo i racconti dei protagonisti della storia. E la risposta, eterea come un fantasma, è finalmente chiara a tutti. Ognuno ha la sua verità, perché è quella che appare come tale, anche in buona fede. Una verità, qualsiasi essa sia, purché ciascuno abbia la sua verità da portare a casa. Così è.. se vi pare. “Lo spettacolo nasce da un testo pirandelliano profondo, grottesco e spesso divertente per le sue coloriture meridionaleggianti – spiega nelle note il regista Walter Manfrè – ci induce a pensare che tutto l’accanirsi alla ricerca della meschina verità del giallo prodotto dalla compagnia Frola-Ponza con la supervisione di Laudisi, potrà finire là dove finiscono alcune vite prima che si giunga alla scoperta della Verità.
Quale? Pirandello avrebbe potuto risolverlo approfondendo le sue conoscenze di gnoseologia. Invece sarete sommersi da una risata: la sua. Ed anche, sommessamente, la mia”. Un lavoro corale, quello portato in scena, che ha visto accanto agli attori principali anche Giuseppe Arezzi, Vania Orecchio, Matteo Tomasello, Flavia Giarracca, Angelo Fiorile, Simonetta Cuzzocrea, Sebastiano Presti, Anna Rita Lo Bianco, Elisa Giglio, Liliana Stimolo, Manuel Manfrè, Gaia Guglielmino, Ludovica Occhipinti, Maria Gina Taranto, Francesco Piccitto, Matilde Masaracchio, Valentina Cannizzo, Sergio Spada, Valentina Floriddia. Il regista Manfré ha messo a fuoco ciascuna individualità orchestrate da uno stravagante e inventato direttore d’orchestra.
Dopo le repliche di Ragusa in programma ogni sera alle 21 fino al 18 novembre, la rappresentazione teatrale si sposta a Comiso alla Sala Pietro Palazzo dal 24 al 27 novembre, e poi a Modica al Convitto Sant’Anna dall’8 all’11 dicembre. Necessaria la prenotazione in quanto i posti sono limitati per ciascuna messa in scena.