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L’atelier temporaneo di Giovanni Robustelli ha sedotto il DonnaFugata Film Fest

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Successo, entusiasmo e partecipazione. E’ quanto hanno generato le prime due serate della nuova ed inedita performance di Giovanni Robustelli in questi giorni, con il suo atelier temporaneo, presente al castello di Donnafugata in occasione dell’ottava edizione del DonnaFugata Film Fest, sino al 21 agosto. Con grafite e vernici ad acqua alla mano ha eseguito, dinnanzi un pubblico attento e assolutamente partecipe, due lavori di grandissimo pregio, ispirato dal lungometraggio di Carmelo Bene "Nostra Signora dei Turchi" del 1968.

Giovanni Robustelli, in estemporanea, immergendosi nel suo atelier che è divenuto spazio e luogo dove creare e da cui trarre ispirazione, ha realizzato due opere su cartoncino delle dimensioni di 200 x 210 cm. Un work in progress di altissimo profilo e di grande coinvolgimento, sicuramente da parte del pubblico che ha seguito in assoluto silenzio le evoluzioni dell’artista immerso nella sua creazione.

Dai feedback ricevuti, – ha commentato Robustelli – credo proprio sia piaciuta l’idea dell’atelier ‘condiviso’ con il numeroso pubblico.  Un luogo che ho immaginato e poi realizzato, come uno spazio aperto, non solo fisicamente, ma anche alle impertinenze pertinenti degli sguardi dei presenti che seguivano il tratto, il colore, l’evoluzione, in una vorticoso ed avvincente azione in divenire.  Un’esperienza meravigliosa che mi ha toccato intimamente e mi ha dato quell’ulteriore slancio abbinato all’ispirazione che è stato il fil rouge dell’intera performance”.

Giovanni Robustelli sarà presente nel suo atelier temporaneo sino a domenica 21 agosto. Sabato a partire dalle ore 22 sarà realizzato un ulteriore evento che farà interagire due forme d’arte: la pittura e il video: "AL MACERO - immagini in esaurimento", da un’idea di Robustelli, con il coinvolgimento del regista Vincenzo Cascone.  Su una grande tela sarà proprio Cascone a proiettare le sequenze del film "Nostra Signora dei Turchi", scegliendo il ritmo, le immagini e l’intreccio stesso a cui daranno vita.

La proiezione delle immagini – ha spiegato Robustelli – mi fornirà quegli input per dar vita a una nuova opera inedita e onirica. Immagini che saranno scelte da Vincenzo Cascone secondo un suo preciso disegno e che saranno intervallate anche da momenti di buio per permettermi di cucire tra loro i segni eseguiti durante le proiezioni, come tracce del video, con i gesti scaturiti dalle mie proiezioni mentali.  Il risultato sarà un’immagine autonoma, automatica, istintiva e onirica, originata dall’abbandono del caso, dalla mia impossibilità di prevedere con coscienza quale sarà la sorte di un segno e di un gesto. Questo esperimento mi consentirà di abbandonarmi alle immagini, al linguaggio, al significante e solo alla fine, scopriremo insieme il risultato e comprenderemo se dal caos può venir fuori l’armonia”.

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