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Dramma Sacro: liturgia e ascensionalità

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L’evento dell’anno tanto atteso dall’animo vittoriese: il Dramma Sacro ogni anno rivisitato in tutte le sue congetture e sfumature. La tragedia più intensa della storia umana che sugella il nostro patrimonio culturale di tradizioni. Perché il Dramma Sacro è parte di noi, rappresenta il nostro tessuto storico-sociale. E’ l’alta rappresentazione di noi stessi e dell’amore per Gesù e per il suo sacrificio per l’umanità. Ogni anno si arricchisce di presenze artistiche locali fondamentali che pregnano di forte intensità emotiva l’essenza della drammaticità. La straordinaria interpretazione consolidata da anni di Liliana Stimolo ne è l’esempio tangibile perché dà essenza, linfa vitale all’evento. Grazie alla straordinaria direzione artistica di Massimo Leggio, la rappresentazione tanto attesa dalla cittadinanza di Vittoria assume uno spessore culturale ampio e variegato. E’ sostanzialmente un dono per la città che ha bisogno di pace interiore e di vero congiungimento con Dio. La Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo di Vittoria diventa il 16 ottobre 2007, Patrimonio Unesco. Il dramma è realizzato da una parte iniziale Prologo che tratta i dolori e le insidie dell’attualità. La parte centrale costituita dal dramma è rappresentata dalla disputa per la sepoltura del corpo di Cristo. In scena la lotta tra il bene e il male…porrà fine al conflitto con la concessione di seppellire il Cristo morto. Alta poesia di un teatro liturgico elaborata su due generi differenti di scrittura: un genere classico in endecasillabi sciolti di Alfonso Ricca per quanto concerne la parte centrale mentre nel prologo un genere contemporaneo, basato sui versi profondamente inquieti ed introspettivi di Emanuele Giudice e testi di Massimo Leggio. Questo è il teatro dell’ascensionalità come valore assoluto dove l’alta poeticità si esprime sul Golgota. L’ascesi avrà massima rappresentazione soprattutto nella Resurrectio domenica 27 marzo. E poi, non va tralasciato il fascino della trasposizione dei personaggi storici che vivono in una dimensione atemporale quasi ad essere evocati nella contemporaneità assumendo vera espressività artistica e grande risorsa culturale grazie all’organizzazione magistrale di Liliana Stimolo, della regia di Massimo Leggio con la collaborazione di Andrea Traina. Insomma, la Rappresentazione Sacra deve essere trasmessa alle nuove generazioni come esempio in cui identificare storia e tradizioni. Vi aspettiamo domani sera per un ennesimo connubio di storia, alta poeticità, tradizione, vita.

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