Ieri pomeriggio mi sono volutamente introdotta dentro un viaggio introspettivo, un profumo inebriante che non conosce né passato né futuro.
Lo trovo con la sua pipa accesa, il Maestro Salvatore Amorelli, mi accoglie con un sorriso uno dei più famosi maestri pipai internazionali, che ha finalmente completato, in corso Garibaldi, a Modica, città inclusa nel 2002 con la Val di Noto nella World Heritage List dell'UNESCO per il suo centro storico ricco di architetture barocche, famosa in tutto il mondo per il cioccolato e ora… anche per il Museo della Pipa, unico nel suo genere.
La prima sensazione, una volta entrata in laboratorio: mi sono sentita avvolta da profumi contrastanti, ciocchi di legno che ignari non sanno di terminare la loro vita tra le mani del Maestro che ne farà “gioielli” per puri intenditori. Una “quinta essenza” che definisce nel modo più sublimale del termine la presenza di “odori che possiedono un'anima”.
Oltre all'esposizione delle pipe però, ho trovato un vero e proprio laboratorio didattico dove si creano nuove pipe artigianali e dove i giovani potranno apprendere questa nobile arte.
Un ristretto numero di possessori di pipe originali create da Salvatore Amorelli contempla nomi illustri come il re saudita HH Abdullah Al-Saud, Giovanni Paolo II, l’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, l’ex cancelliere tedesco Helmut Kohl, il fumettista italiano Milo Manara.
Le sue ultime creazioni si chiamano Tyche, (in foto) Galatea, Musa.
Il marchio Amorelli conosciuto in tutto il mondo mi ha conquistata e mi sento profondamente lusingata d'aver conosciuto una delle sue Opere che hanno una “loro storia”, denominata “Gli Amanti”.
Questo gioiello ha catturato la mia vivace attenzione tant'è che ne ho chiesto immediatamente spiegazione, come fossi un'ingorda del sapere e dell'arte a me sconosciuta!
Non svelerò nulla di più , perché desidero che andiate tutti a visitare il Maestro, nel suo mondo, nel suo vissuto, nel suo essere “oggi” .
( “Le dispiace spegnere immediatamente quella pipa?”.
Maigret non si ricordava nemmeno di averla accesa…)
Museo Amorelli, Corso Garibaldi, n. 58 Modica
(Copyright Foto: Concita Occhipinti)