Applaudito da oltre 17.000 spettatori per 31 repliche nella scorsa stagione e recentemente premiato da un doppio Ubu, torna sul palco dell’Argentina Un nemico del popolo, lo straordinario viaggio etico-politico del Dottor Stockmann, creatura nata dalla penna di Henrik Ibsen e portata alla vita dall’energia e sapienza di Massimo Popolizio, regista e interprete dell’acclamato allestimento. In scena il dilemma morale che divide due fratelli in una lotta politica senza esclusione di colpi. Un nemico del popolo di Henrik Ibsen traduzione Luigi Squarzina regia Massimo Popolizio con Massimo Popolizio e Maria Paiato e con Tommaso Cardarelli, Francesca Ciocchetti, Martin Chishimba, Maria Laila Fernandez Paolo Musio, Michele Nani, Francesco Bolo Rossini e Flavio Francucci/ Luca Mascolo, Cosimo Frascella Duilio Paciello, Francesco Santagada, Gabriele Zecchiaroli scene Marco Rossi - costumi Gianluca Sbicca - luci Luigi Biondi suono Maurizio Capitini - video Lorenzo Bruno e Igor Renzetti - assistente alla regia Giacomo Bisordi Produzione Teatro di Roma - Teatro Nazionale Un Ibsen da record, applaudito da oltre 17.000 spettatori per 31 repliche nella passata Stagione, ritorna con l’allestimento energico e potente di Un nemico del popolo diretto e interpretato da Massimo Popolizio, che firma lo straordinario successo di questa impresa teatrale dal respiro etico-politico, recentemente premiato con un doppio Ubu al miglior spettacolo 2019 e alla migliore attrice protagonista Maria Paiato, in scena in panni maschili. Una produzione del Teatro di Roma – dal 17 al 26 gennaio al Teatro Argentina – gratificata non soltanto al botteghino ma intercettata dalla sensibilità del pubblico e della critica per la qualità dell’operazione, che replica la formidabile accoglienza dell’acclamato e pluripremiato Ragazzi di vita. Con il classico ibseniano Massimo Popolizio restituisce con slancio, modernità e senso della parodia lo scontro tra fratelli, la corruzione del potere e la contaminazione ambientale, temi ancora attuali in grado di parlarci del nostro tempo. Lo spettacolo racconta con spietata lungimiranza il rischio che ogni società democratica corre quando chi la guida è corrotto, e la maggioranza soggiace all’autorità pur di salvaguardare l’interesse personale. Dunque, un testo classico fortemente contemporaneo che Popolizio sceglie di ambientare non nella Norvegia del 1882, ma in un’immaginaria contea americana degli anni Venti. Nella cittadina è stato costruito uno stabilimento termale che rappresenta il riscatto per il territorio, offrendo lavoro agli abitanti di un paese depresso economicamente. Ma sorge un conflitto politico e morale che contrappone due fratelli: il medico Thomas Stockmann, interpretato dallo stesso Popolizio, direttore dello stabilimento, e il sindaco Peter Stockmann, una sublime e leggiadra Maria Paiato. Thomas scopre che le acque termali sono causa di inquinamento, Peter, politicamente insabbiatore, tenta invano di convincerlo che la sua denuncia porrà fine ai sogni collettivi di benessere. Il racconto è popolato dai personaggi – dodici attori al fianco dei protagonisti, in costante equilibrio su note di tenerezza e umanità – che sembrano vivere in apparente armonia, ma la cui esistenza sarà irrimediabilmente “inquinata”, come le acque sulle quali si basa l’economia e la prosperità della cittadina. «Che fare? Chiudere le terme in attesa di una bonifica, con il conseguente danno economico, o persistere nel promuoverle, assicurando lo sviluppo di tutta la città? Non si tratta di un confronto di due posizioni – racconta Massimo Popolizio – quanto piuttosto dello scontro tra due punti di vista. “Saremo tutti d’accordo nell’affermare che sulla faccia della terra gli imbecilli costituiscono la maggioranza. Allora perché dovremmo farci comandare dalla maggioranza?”, così provoca il Dr. Stockmann per Ibsen: le regole della vita di una democrazia, con i suoi paradossi, mi sembrano di grande interesse per questi tempi. Quando questa esigenza incontra un testo del passato, forte e attuale come Un nemico del popolo di Ibsen, la sfida della messa in scena diventa attiva, alla ricerca di un’efficacia nel raccontare, e ricettiva, per ascoltare e apprendere ciò che un’opera così densa ancora oggi ci svela sul potere, la corruzione, il bene comune e l’interesse personale» Una storia scritta un secolo fa ma che sembra riferita all’oggi. «Ho scelto di condividere questo progetto con attori con cui ho già lavorato in passato – continua il regista – e che hanno in comune con me un certo tipo di impostazione: quello di essere interpreti di personaggi in una storia. Un nemico del popolo è un testo che, rispetto ad altri della produzione di Ibsen, non possiede personaggi dalla psicologia articolata. Sono piuttosto dei caratteri e come tali vanno trattati. Senza fare degli azzardi drammaturgici, ci troviamo davanti ad un testo che scivola quasi nell’espressionismo. Con i miei compagni di scena cercherò di mettere in luce proprio questo, la natura di un dramma che presenta molti punti di vista, molte verità diverse. Ognuno dei quali espresso in modo molto chiaro e netto dai personaggi della storia». Lo spettacolo – che prosegue il suo viaggio con una lunga tournée nei maggiori teatri italiani – vince un’enorme sfida, non scontata e con risultati d’eccezione: dare vita a un testo di fine Ottocento e far sì che incontri l’entusiasmo degli spettatori di oggi. TOURNéE SPETTACOLO Milano, Teatro Strehler - dal 27/01/20 al 16/02/20 Torino, Teatro Carignano - dal 17/02/20 al 01/03/20 Rimini, Teatro Galli - dal 02/03/20 al 05/03/20 Correggio, Teatro Asioli - dal 06/03/20 al 08/03/20 Napoli, Teatro Bellini - dal 9/03/20 al 15/03/20 Cesena, Teatro Bonci - dal 16/03/20 al 18/03/20 Modena, Teatro Storchi - dal 19/03/20 al 22/03/20 Fermo, Teatro dell'Aquila - dal 23/03/20 al 25/03/20 Pesaro, Teatro Rossini - dal 26/03/20 al 29/03/20 Piacenza, Teatro Municipale - dal 30/03/20 al 01/04/20 Pordenone, Teatro Verdi - dal 02/04/20 al 05/04/20 Lugano, LAC - dal 06/04/20 al 08/04/20 Mestre, Teatro Toniolo - dal 14/04/20 al 19/04/20 TEATRO DI ROMA _ Teatro Argentina_ Largo di Torre Argentina, Roma Biglietteria: 06.684.000.311/314 www.teatrodiroma.net Biglietti: intero 40 euro - ridotto 12 euro Orari spettacoli: prima ore 21 _ martedì e venerdì ore 21 _ mercoledì e sabato ore 19 _ giovedì e domenica ore 17 Durata spettacolo: 1 ora e 50 minuti