In grande aumento i casi di intolleranza a proteine alimentari responsabili di problematiche gastro-enterologiche simili alla celiachia e all’intestino irritabile. Oltre al glutine- responsabile della celiachia- sono state individuate altre proteine del grano. Il dato più allarmante e preoccupante, segnalato dalla Società italiana Gastroenterologia (Sige), è l’autodiagnosi -fai da te- di sensibilità al glutine. Un dato in netto aumento, invece ,negli Stati Uniti.
Il presidente della Sige Antonio Craxi raccomanda caldamente “niente autodiagnosi” in quanto un soggetto che presenta una “ sensibilità al glutine non celiaca” può essere un vero celiaco e come tale va inquadrato e seguito da un medico specialista.
Cosa è la celiachia?
La celiachia è una patologia autoimmune, che evidenzia una intolleranza al glutine responsabile di una risposta immunitaria contro l'organismo stesso, in questo caso l'intestino, in soggetti che già possiedono a livello genetico una predisposizione. Ne sono affette un italiano su 100. Per la diagnosi di celiachia i criteri diagnostici sono molto chiari, nel caso di diagnosi di “sensibilità al glutine non celiaca” la situazione si fa più difficile.
Carolina Ciacci, ordinario di Gastroenterologia dell'Università di Salerno, interviene e ci spiega:"Quando non ci sono gli elementi per far diagnosi di celiachia ma la persona riferisce che i suoi sintomi sono alleviati o scompaiono a dieta senza glutine, questa persona si auto-definisce 'intollerante' al glutine o affetto da 'sensibilità al glutine di tipo non celiaco”.