All’apparenza una storia normale, tra le migliaia storie di “emigrazione giovanile”, forse uno di quei tanti episodi di chi - alla ricerca di lavoro - è costretto a lasciare casa e affetti per tentare la fortuna “fuori “ lontano dalle proprie certezze.
Per non sentirsi “parte attiva” di quel tasso di disoccupazione giovanile, che al Sud, raggiunge picchi di oltre il 60% secondo l’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, con un incidenza, sul bilancio delle famiglie che sostengono ancora i figli, di circa 500,00 € in più al mese!
Per sfuggire a questa triste realtà, quella fatta di numeri, Daniel Barrano, giovane ottico Vittoriese 30enne, di strada ne ha fatta tanta: partito da Vittoria per studiare a Bologna dove ha conseguito il titolo professionale di ottico e optometrista, si è spostato negli States poi in Inghilterra per fare e vivere esperienze lavorative.
Vorrebbe tornare in Italia, nella sua amata terra, la Sicilia, ma non riesce a trovare nulla di stimolante e di “dignitoso”: in Italia ha trovato solamente tanta presunzione, arroganza, proposte “ridicole” con stipendi da fame ma soprattutto non vede prospettive per il futuro. All’estero, invece, ha riscontrato più possibilità e soprattutto più rispetto!
Più rispetto per il lavoro ed il lavoratore, più diritti che nel nostro Paese e soprattutto un sistema molto più meritocratico; ci verrebbe da chiederci – insieme a Daniel – il “perché” ma lasciamo questi interrogativi a chi ha o avrebbe il dovere di governarci!
Un’altra storia da raccontare, un’altra esperienza da proporre: quando vedremo i nostri ragazzi, i nostri amici, i nostri figli non più costretti ad emigrare ma soprattutto con un lavoro che non sia sotto pagato, e quasi ai limiti dello sfruttamento, ma remunerato come è giusto che sia, che sia tutelato da Leggi eque , che sia meritocratico e soprattutto che non si debba più parlare di “numeri” se non al rovescio: il 60-70-100% dei giovani “occupati”capaci di creare sviluppo, reddito e cultura!