Caso Guarascio, parla il figlio: "Consegnerò la mia tessera elettorale, non mi sento rappresentato da questo Stato"

Il Presidente della Repubblica Mattarella ed il Prefetto di Ragusa vicini alla "famiglia Guarascio"

Concita Occhipinti
25/09/2015
Attualità
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In Via Brescia a Vittoria in provincia di Ragusa è tornato l'Ufficiale Giudiziario.

E' tornato a chiedere il rilascio della casa di Giovanni Guarascio.

Sono trascorsi due anni dalla tragedia, la morte di Giovanni Guarascio, 64 anni, un atto estremo dato che si diede fuoco in segno di protesta.

Ricordiamo che la casa era stata venduta all’asta per un debito di circa 10 mila euro, per meno di 30 mila euro a fronte di un valore pari al triplo.

L'Ufficiale Giudiziario il 5 novembre tornerà in Via Brescia. Tornerà a bussare a quella porta, perchè il nuovo proprietario desidera prendere possesso dell'immobile che ha acquistato.

Il Comitato per la riforma e la sospensione delle aste giudiziarie ha cercato di "avvolgere" in un abbraccio di solidarietà  la famiglia Guarascio, mentre noi di Vittoriadaily.net abbiamo intervistato in esclusiva Antonio, il figlio, che insieme a Claudia e Martina, le sorelle e la madre stanno "lottando" per riappropriarsi dell'immobile.

Intervista ad Antonio Guarascio

Un altro rinvio riguardante lo "sfratto". La vostra posizione?

"La nostra posizione e la mia in particolare sul rinvio dello sfratto è che siamo arrivati a questo punto perché la giustizia non funziona, ancora una volta lo stato si dimostra essere debole coi forti e forte coi deboli! Quantomeno a garanzia di tutti finché non vengono svolti i processi bisognava come in un primo momento era stato fatto da parte della procura porre l'immobile sotto sequestro preventivo, la controparte presenta ricorso e dopo neanche 20 giorni un giudice penale emette sentenza favorevole a loro e contraria a noi annullando di fatto il provvedimento adottato dalla procura mettendo l'immobile nella piena e totale disponibilità del compratore! Tutto questo accade nel mese di aprile del 2014. La cosa grave è strana è che viene emessa una sentenza quando ancora si è in una fase d'indagine! Nonostante risultano dalle indagini gravi reati da parte di questi signori quale turbativa d'asta, estorsione, associazione a delinquere etc. siamo costretti a subire queste angherie! I professionisti dell'antimafia dove sono? Chi si cela dietro il sistema delle aste giudiziarie in provincia?"

Quante volte deve "morire" un padre per ricevere "giustizia"?

"Mio padre è stato vittima del sistema criminale e mafioso delle aste giudiziarie, quella di ieri è stata una vittoria della mafia e non dello stato, hanno ucciso mio padre una seconda volta! In un paese normale questa gente si troverebbe già rinchiusa in carcere da un bel po'! La morte di mio padre è servita in parte a svegliare le coscienze di tanta gente e a formare comitati di gente normale, persone semplici ad interessarsi di questo sistema scippa case dove professionisti, criminalità, prestanomi hanno fuso un sodalizio già molto collaudato nello scippare a poco prezzo, case e aziende della povera gente!"

Quanto è importante l'apporto del Comitato No Aste nel vostro caso?

"I comitati ritengo siano molto utili in quanto si battono per la riforma dl sistema delle aste, altresì fungono da sostegno alle famiglie in difficoltà, consigliando cosa fare e quale strada intraprendere, altre volte hanno mediato con gli ufficiali giudiziari nel rinvio dello sfratto. Quando si trattò di noi antecedente alla tragedia tutti ci sbattevano la porta in faccia, istituzioni, sindaco, chiesa, caritas! A distanza di tempo questa gente la considero complice di questo perverso sistema!"

Se potessi parlare a tuo padre, in questo momento, cosa vorresti dirgli?

"A mio padre dico sempre di perdonarmi per non essere stato lì presente con lui quel giorno maledetto è che non abbasserò mai la guardia su questa vicenda che interessa non solo noi ma centinaia e centinaia di famiglie! La verità è che vogliono dare un colpo di spugna alla vicenda non so per coprire chi è che cosa!"

Quanto è stato importante l'aiuto dei mezzi di comunicazione attraverso la tv o la stampa tutta?

"I mezzi di comunicazione sono stati molto importanti nella fase iniziale post tragedia, l'unica voce di supporto per noi è stata la TV nazionale, Mediaset in particolare, ieri era presente solo lei con Mattino 5! Senza di loro la morte di mio padre sarebbe passata inosservata avvolta nella indifferenza e nella tanta omertà registrata a Vittoria e provincia!"

Rivolgi il tuo appello nazionale

"Al giorno d'oggi essere italiano non paga tanto! Manca un piano casa per le famiglie bisognose, veniamo esclusi dalle graduatorie degli alloggi e dagli asili, se perdi il lavoro rischi di vivere in auto, significa essere strozzato dalle banche e abbandonato e schiacciato da questo stato! Questo tipo di stato non ci piace! A breve consegnerò la mia tessera elettorale in prefettura perché da questo stato non mi sento essere rappresentato!"

Nel frattempo la figlia Martina con la sorella Claudia si chiedono perchè mai l'altro ieri non fosse presente "nessuno" , come del resto negli ultimi due anni, tra politici ed autorità locali.

L'Avvocato Giovanni Moscato, persona impegnata politicamente ha desiderato rivolgere un pensiero inviandomi quanto segue, così come Piero Gurrieri, anch'egli avvocato e Vice Presidente di Avviso Pubblico

"È il dramma di una famiglia che ha già perso il Padre in un gesto disperato pur di difendere la famiglia e la casa. Da anni diciamo che le esecuzioni sulla prima casa dovrebbe essere escluse o comunque regolate in maniera diversa. Ragusa e vittoria in primis hanno centinaia se non migliaia di esecuzioni in corso. La crisi ha distrutto un'intera economia. Chiedo agli organi competenti di accelerare i tempi dei procedimenti in corso in modo da avere giustizia al più presto. Occorre immediatamente una modifica legislativa che riformi il sistema delle esecuzioni in modo da garantire gli interessi delle famiglie e di coloro che hanno lavorato una vita per costruire la propria casa senza però bloccare e irrigidire ancora di più il sistema creditizio, altro tasto dolente della nostra economia."

"Di certo, ciò che posso dire è che siamo vicini a questa famiglia, che ribadiamo l'urgenza che si arrivi presto ad una conclusione dell'iter in atto al Senato che consenta il varo definitivo delle misure legislative che abbiamo proposto, e che consideriamo scandaloso che il Governo non abbia voluto o saputo intervenire per disporre la sospensione dei procedimenti richiesta a gran voce dai sindaci, dai consigli comunali e dalle associazioni." Piero Gurrieri

IL PREFETTO ED IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, COME HA CONFERMATO LA SORELLA, MARTINA GUARASCIO, STANNO SEGUENDO IL CASO COSTANTEMENTE E CON ATTENZIONE, NEI LIMITI DELLE LORO COMPETENZE, DATO CHE IL TUTTO SI STA ANCORA SVOLGENDO NELLE AULE DI TRIBUNALE

La parola all'Esperto, Dottor Stefano Dell'Aera, Psichiatria, Psicoterapeuta (Enna)

La mente umana, perchè si spinge "Oltre la Vita", quindi al suicidio come in questo caso?

"Se valutiamo con gi occhi nostri forse ci sembra impossibile, assurdo, eccessivo, ma questo serve per giudicare,non per capire.Se vogliamo capire dobbiamo metterci nei panni altrui senza alcuna valutazione, è l 'epochè, la sospensione del giudizio, ed allora possiamo vedere e sentire cio' che ha sentito e visto lui.Partendo dal presupposto che ogni azione umana, qualunque essa sia, ha un 'intenzione positiva e che non è detto che per tale motivo dia esiti positivi, e specificando che il valore di positivo o negativo non è assoluto ,ma in funzione di un contesto, possiamo ritenere che per il signore in questione suicidarsi sia stato il migliore dei comportamenti possibili in quello stato di cose.Questa osservazione sposta un attimo l'ottica: cosa è accaduto al soggetto per far si che valutasse positivamente il suicidarsi? Questo non posso dirlo , non lo conoscevo, ho sentito da della gente che aveva provato a suicidarsi (senza riuscirci, ovviamente ) le piu' svariate motivazioni.Di certo posso pensare che il signore si sia trovato incastrato in una visuale molto ridotta che non abbia lasciato altre chances se non quella di farla finita.Posso ipotizzare che avesse una struttura di personalità che non reggesse alla mortificazione, che il perdere casa potesse essere segnale inequivocabile di una perdita di dignità e di fallimento personale, con conseguenti incapacità di poter dare ancora senso alla sua quotidianità, come se tutto fosse divenuto impossibile e tetro,oscuro, invivibile, dove il senso di inadeguatezza e inaffidabilità verso se stesso la facevano da padrone.Se a questo momento personale si aggiunge la visione di un mondo cinico , insensibile, ingiusto, ma potente ed invincibile , tutt'altro che accogliente e solidale, è facile sentirsi troppo piccoli ed inermi rispetto al mostro e cio' puo' evocare enormi vissuti di incapacità che tolgono ogni speranza di cambiamento e condannano ad un futuro di sotttomissione senza riscatto; in un simile contesto la morte è un gran vantaggio rispetto al vivere da schiavi ed in sofferenza continua, meglio soffrire in un sol colpo che per sempre."

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