La Polizia ferma altri 4 scafisti, uno è minorenne

Comunicato Stampa
14/09/2016
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Salpati ancora una volta dalle coste libiche con 2 gommoni ed un barchino, suddivisi equamente per un totale di 291 persone. Due hanno condotto un gommone e gli altri due hanno fatto tutto da soli (uno di questi minorenne) Salgono a 143 gli scafisti fermati nel 2016 (25 minori); nel 2015 sono stati 147. La Polizia di Stato ha trasferito immediatamente dopo il fotosegnalamento 250 migranti, restano al centro numerosissimi minori non accompagnati. Nelle prossime ore arriveranno quasi 700 migranti, la Polizia di Stato ha predisposto i servizi di Ordine e Sicurezza Pubblica per una pronta accoglienza e smistamento in altri centri, subito dopo l’identificazione. Nel 2016 all’Hot Spot di Pozzallo hanno già fatto ingresso 13.764 migranti in occasione di 36 sbarchi. La Polizia a seguito di questo nuovo sbarco, ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di altri 4 scafisti uno dei quali minori: MADI SHABOUR Mahmoud, nato in Libia in data 01.01.1991, ABUMENRE Kennedy, nato in Nigeria il 27.10.1994, MGBOROGWU Paschal, nato in Nigeria il 03.10.1993 e K.E. gambiano di 17 anni. Sono loro secondo i testimoni coloro che hanno condotto gommoni e piccole barche cariche oltre modo di migranti partiti dalle coste libiche. I responsabili del delitto previsto dall’art. 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, concorrevano con altri soggetti presenti in Libia al fine di trarne ingiusto ed ingente profitto, compiendo atti diretti a procurare l'ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante. I migranti provenienti dal centro Africa sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri. MODALITA’ DI SOCCORSO IN MARE Alle ore 05,45 del giorno 10.09.2016, la motonave “TOPAZ RESPONDER”, avvistava sul radar una piccola imbarcazione che procedeva verso la nave. Avuta contezza che trattavisi di una barca in legno con a bordo circa 20 persone, informava MRCC di Roma che disponeva l’immediato soccorso dei migranti. Al contempo la predetta unità navale veniva avvicinata da un gommone con a bordo circa 132 migranti quindi venivano soccorsi intorno alle ore 07.30. Intorno alle ore 07,40 successive, un altro gommone raggiungeva la posizione dell’unità navale. Lo stesso era in pessime condizioni di galleggiabilità e, pertanto, con l’ausilio di unità di soccorso della nave ASTRAL, venivano soccorsi anche i migranti a bordo di quest’ultimo gommone che venivano imbarcati insieme agli altri soccorsi prima. Intorno alle ore 8.10, venivano completate le operazioni di soccorso ma la motonave in argomento faceva rotta verso il porto di Pozzallo ove giungeva intorno alle ore 08,40 del 12.09.2016, con a bordo un totale complessivo di 291 migranti. Dopo le operazioni sanitarie di rito, i migranti venivano trasferiti presso l’Hotspot per le operazioni di pre-identificazione. ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA Il lavoro degli agenti della Polizia è sempre molto difficile in quanto bisogna far conciliare le esigenze di ordine pubblico, quelle di Polizia Giudiziaria ed ovviamente l’assistenza ai migranti appena sbarcati che resta prioritaria. Il Funzionario dirigente del servizio di Ordine e Sicurezza Pubblica della Polizia di Stato, con a disposizione decine di uomini, ha dovuto poi coordinare, le immediate partenze, i trasferimenti dall’Hot Spot ad altre regioni e l’accoglienza di centinaia di migranti. Le operazioni di sbarco non hanno fatto registrare criticità ed è stata prestata la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche, in particolar modo diverse donne incinte e minorenni. Alle procedure hanno partecipato 30 Agenti della Polizia di Stato, nonché appartenenti alle altre Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana, Esercito Italiano ed i medici dell’A.S.P. per le visite mediche. Al riguardo, le attività dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato risultavano complesse, dovendo essere espletate in tempi ristretti, così da permettere anche un immediato invio degli ospiti in altre strutture d’accoglienza. La Polizia Scientifica ha lavorato consequenzialmente senza sosta per le operazioni di preidentificazione e fotosegnalamento, in considerazione dei nuovi arrivi. Si sta procedendo al fotosegnalamento dei migranti sbarcati ed al loro trasferimento ad operazioni ultimate, da parte degli uomini della Polizia di Stato che lavorano senza sosta. LE INDAGINI Gli uomini della Polizia di Stato - Squadra Mobile Questura di Ragusa - con la partecipazione di un’aliquota dei Carabinieri e della Guardia di Finanza hanno concluso le indagini in data odierna in ordine al reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Le indagini della Polizia iniziate subito dopo l’approdo sono state concluse solo poche ore fa ed hanno permesso di identificare altri 4 scafisti. Purtroppo ancora una volta si registra la presenza di un minore come scafista di uno dei tanti gommoni che ormai partono sempre più frequentemente dalle coste libiche. Anche questa volta il minore, così come gli altri scafisti, si è arruolato tra le fila dei libici al fine di condurre il gommone per non pagare il viaggio oppure per percepire poche centinaia di dollari. I testimoni anche questa volta hanno permesso di identificare gli scafisti dopo una lunga ed estenuante attività d’indagine, questa volta molto lunga e dispendiosa a seguito delle difficoltà nel reperire testimoni attendibili e pronti a collaborare con la Polizia. Dalle indagini ancora una volta è emerso che i libici stanno partendo alle volte delle coste italiane ed utilizzano, a differenza degli altri migranti, piccole imbarcazioni in legno con massimo 30 persone a bordo. L’arresto di oggi è uno dei primi in assoluto di cittadini libici per quanto concerne gli approdi e gli sbarchi di migranti sulle coste ragusane. Gli scafisti fermati sono stati fotosegnalati dalla Polizia Scientifica in quanto autori del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, per poi essere condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea. LA CATTURA Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno infatti ristretto gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione. Sono ormai quotidiane le udienze di incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente per la ulteriore cristallizzazione in sede processuale della prova anche ai fini dibattimentali. Al riguardo molte le sentenze di condanne dell’Autorità Giudiziaria. BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA Nel 2016 sono 143 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 150 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.

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