Due omaggi ai maestri del cinema d’arte Pasolini e Kiarostami. La terza serata del XVIII VideoLab Film Festival, condotta dalla giornalista Maria Carmela Torchi, ha dedicato un appassionato tributo a due narratori della macchina da presa. È stato mostrato il documentario di montaggio Kiarostami, il poeta dello sguardo, presentato nella rilettura di Gianluca Salvo. Dopo, il critico letterario Giuseppe Pitrolo e il direttore artistico del festival Andrea Di Falco hanno presentato Il deserto e il grido. Pier Paolo Pasolini e l’Etna. Un libro, un documentario e una mostra di foto e di manifesti firmati dallo storico e docente di cinema Sebastiano Gesù. «Il rapporto tra Pasolini e l’Etna – sottolinea Pitrolo – è stato viscerale. Tant’è che sul vulcano ha girato quattro film: Il vangelo secondo Matteo, Teorema, Porcile e I racconti di Canterbury. Pasolini è stato senz’altro uno dei più importanti intellettuali del secolo scorso. E Sebastiano Gesù, nella sua attenta ricerca, recuperando le foto di Salvatore Tomarchio, ne ha colto l’urgenza narrativa e compositiva. L’Etna è uno scenario arido e insieme perfetto. Non a caso, Pasolini è stato definito il cineasta dei deserti. Il regista dell’essenzialità primordiale». La serata conclusiva del festival, condotta dalla giornalista Daniela Citino, nel suo omaggio a Kamarina, si apre con la visione di CinemArcheologia. È in programma Le misteriose pietre di Hakkari, un documentario del regista turco Bahriye Kabadayial. Dopo, per la sezione OltreCinema, è la volta di Collezione Virgadavola ovvero L’arte del carretto siciliano, un documentario che racconta la storia di un uomo e del suo sogno. Giovanni Virgadavola: cantastorie, affabulatore, pittore. Nel suo museo, passione e ossessione di una vita, sono presenti trenta carretti siciliani, due calessi, una carrozza e centinaia di attrezzi della civiltà contadina acquistati a partire dal 1965. Il programma prosegue con la proiezione degli ultimi sei Cortometraggi Mediterranei in concorso: L’ombra di Caino di Antonio De Palo (Italia 2016, 30’), El audifono di Samuel Quiles Palop (Spagna 2015, 15’), Dove l’acqua con altra acqua si confonde di Gianluca Mangiasciutti e Massimo Loi (Italia 2016, 15’), Hostal Eden di Gonzaga Manso (Spagna 2015, 14’); Bellissima di Alessandro Capitani (Italia 2015, 12’), Oripeaux di Sonia Gerbeaud e Mathias De Panafieu (Francia 2015, animazione, 10’). A conclusione della maratona cinefila, la giuria presieduta da Sebastiano Gesù e composta dalla produttrice Chiara Ottaviano e dalla giornalista Federica Molè, premierà il Miglior Cortometraggio Mediterraneo.