Donatella Finocchiaro Attrice Protagonista del Cinema d’Arte ha inaugurato il XVIII VideoLab Film Festival con la visione di Angela e Terraferma

Documedia
27/08/2016
Arte
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Donatella Finocchiaro ha inaugurato il XVIII VideoLab Film Festival. La kermesse cinematografica, fondata e diretta dal giornalista Andrea Di Falco e condotta da Francesco Savarino, ha ricevuto un appassionato battesimo. La Finocchiaro ha presentato due film che l’hanno consacrata: Angela di Roberta Torre e Terraferma di Emanuele Crialese. Ad accompagnare l’attrice sul palco, oltre a Di Falco, è intervenuto il direttore del Vittoria Peace Film Festival Giuseppe Gambina. «Ho dei ricordi bellissimi del mio primo film, Angela di Roberta Torre – sottolinea Donatella Finocchiaro –. Una regista rara nel panorama del cinema italiano. Girare quel film è stato come il primo bacio. Come il primo amore. Angela mi è entrata nel sangue. È stato il primo esperimento da interprete cinematografica. Ho realizzato un sogno: diventare un’attrice. Evidentemente, si trattava di un sogno inespresso, perché sono stata una bambina timida, molto riservata. Però, forse ha ragione Steven Spielberg, quando sostiene che i sogni rappresentano un desiderio quasi inconfessato che ciascuno cova dentro». Dopo la Torre, nel 2003 l’attrice lavorato in PerdutoAmor di Franco Battiato. «Il suo cinema – sostiene – è molto particolare. È stato un piacere conoscere Franco. Mi ha fatto entrare nel suo mondo. Ho conosciuto i suoi amici, il suo modo di parlare, il suo modo di scherzare, la sua alimentazione. Ho frequentato la sua casa di Milo». La Finocchiaro è stata protagonista anche del Regista di matrimoni e di Sorelle mai di Marco Bellocchio. Per l’attrice, è il regista che più di tutti l’ha avviata «ad un approccio psicologico del personaggio. Mi ha portato ad una lettura del testo». La Finocchiaro ha ricordato anche la partecipazione a To Rome with love di Woody Allen. «Quando arrivo sul set – afferma – sono molto emozionata. Scendo dalla macchina e mi ritrovo due miti: Woody Allen e Roberto Benigni. Purtroppo, il film non è riuscito come mi auguravo». Infine, Terraferma di Emanuele Crialese. Per girare il lungometraggio l’attrice ha trascorso cinque mesi a Linosa. «Un’isola magica – ricorda –. Sono stata risucchiata dalla sua natura selvaggia. La lezione di Crialese è stata chiara: mi ha detto di diventare un’isolana. Il tema della migrazione è il nucleo centrale del film. Si tratta di questione fondamentale per tutti. Ma, purtroppo, sembra quasi che la gente si stia abituando a questo dolore». Stasera, il programma del XVIII VideoLab prevede il documentario archeologico L’alba degli etruschi di Corrado Re. Subito dopo, viene mostrato un film breve interpretato dalla Finocchiaro: Capolinea di Mario Cosentino. Per la sezione OltreCinema è previsto il momento dedicato alla Grecia: un’idea che circola per il mondo di Carmelo Nicotra. Il programma prosegue con la proiezione di sei dei diciotto Cortometraggi Mediterranei in concorso. I corti di stasera sono: Stella Amore di Cristina Puccinelli (Italia 2016, 19’), Hasta luego cariño di Antonello Novellino (Spagna-Italia 2016, 13’), Il potere dell’oro rosso di Davide Minnella (Italia 2015, 20’), Coming to terms di David Bertran (Spagna-Usa 2015, 12’), Centro Barca Okkupato di Adam Selo (Italia 2016, 18’), Rabie Chetwy di Mohamed Kamel (Egitto 2015, 16’).

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