OMAGGIARE WILLIAM SHAKESPEARE. SABATO L’ATTRICE FEDERICA BISEGNA HA PORTATO IN SCENA IL “MACBETH”

redazione
26/04/2016
Arte
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Un fine settimana a teatro interamente dedicato al grande drammaturgo e poeta inglese Willian Shakespeare grazie al doppio appuntamento promosso dalla Compagnia G.o.D.o.T. di Ragusa nell’ambito dell’undicesima edizione della rassegna teatrale “Palchi DiVersi”. Al Teatro Ideal sabato sera è stata l’attrice Federica Bisegna a raccontare, con la tecnica del teatro di narrazione, la storia del “Macbeth”, la più sanguinosa ed efferata tragedia scritta dal Shakespeare, di cui proprio sabato ricorreva il 400esimo anniversario dalla morte. Un omaggio con il ritorno sul palco di una rappresentazione che, proprio grazie all’interpretazione della Bisegna, si colora di assoluto realismo, conducendo il pubblico all’interno delle scene più crudeli ed efferate di quello che è il dramma visionario dell’interiorizzazione. Fin da subito è il ritmo serrato che la Bisegna mette immediatamente in campo a conquistare gli spettatori in un racconto che gode di un’interpretazione straordinaria e intensa al tempo stesso dove, da ormai navigata “cuntista”, l’attrice libera la parola scritta dalla staticità per farla diventare parola in divenire, pronta a nutrirsi d’improvvisazione e del respiro stesso del pubblico. Rispettando trama ed autore, la Bisegna riesce ad incrociare la capacità interpretativa con quella dell’improvvisazione, restituendo un “Macbeth” ancora più vissuto ed eternamente umano, consapevole della propria irrefrenabile ambizione di potere e istigato agli atti più crudeli dalla sua Lady che alla fine però arriverà alla follia suicida. Ed uno ad uno l’attrice siciliana, in un racconto in cui l’arte dell’affabulazione è sempre più presente, inserisce i vari personaggi che si muovono nelle cupe atmosfere proprie di questa tragedia senza tempo. Nessun copione da recitare a memoria ma un canovaccio da cui attingere, come si fa con i colori di una tavolozza, per raccontare le mille sfaccettature dei personaggi ma anche le scene stesse in cui questi si muovono. Sul palco c’è solo un trono e una candela. Una scelta registica ben determinata. Ma è il racconto della Bisegna a far ugualmente scoprire allo spettatore i vari elementi scritti da Shakespeare: i cortigiani, il castello, la foresta, le spade, i pugnali, il sangue. Da sottolineare anche la messa in scena voluta dal regista Bonaccorso che ha abbinato le musiche di Verdi alle parole del drammaturgo inglese, in un connubio che si sviluppa durante tutto lo spettacolo e che al tempo stesso esalta e segmenta i vari passaggi donando, anche attraverso l’interpretazione della Bisegna, la sacralità che merita questo racconto. “In questo dramma visionario dell’interiorizzazione, Macbeth è il più sfortunato protagonista shakespeariano, dotato della più fervida immaginazione – spiega la Bisegna - Macbeth, con le sue paure, la sua ferocia soffre profondamente sapendo di compiere azioni malvagie e di doverne compiere di peggiori, il nostro immedesimarsi in lui è involontario ma inevitabile”. Alle prove dello spettacolo ha assistito anche il famoso attore Massimo Venturiello che tra l’altro proprio a maggio, per “Palchi DiVersi”, dal 20 al 22 terrà uno stage sul “teatro canzone”. Lo stage vedrà la collaborazione del maestro Peppe Arezzo e a conclusione anche un’attesa lezione-spettacolo con tutti i partecipanti. Già in questi giorni l’attore ha avuto modo di conoscere e confrontarsi con alcuni degli iscritti allo stage (posti limitati ma ancora disponibili). Venerdì sera erano stati invece gli allievi del Gruppo Lab Senior della Compagnia G.o.D.o.T., guidati dal regista Bonaccorso e dalla stessa Bisegna, i protagonisti della lezione-spettacolo dedicata sempre a Shakespeare, portando in scena, con grande bravura e bellissimi costumi, alcuni pezzi tratti dalle opere più note, da “Romeo e Giulietta” ad “Amleto”, da “Otello” a “Il mercante di Venezia”, a “Sogno di una notte di mezza estate”, spettacolo, quest’ultimo, che la Compagnia G.o.D.o.T. ha proposto per intero, con la sua consueta chiave interpretativa, all’interno del cartellone estivo al castello di Donnafugata.

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