“Abbiamo preso atto, in questi giorni, delle decisioni assunte, unilateralmente, ma non è una novità, dall’Amministrazione comunale per quanto riguarda il fronte alberi, dopo i tagli effettuati, nel corso delle ultime settimane, in piazza del Popolo, in zona Calvario, dove, tra l’altro, sembra che gli alberi non fossero neppure malati, e, ora, pure alla villa comunale. Può essere che ci siano tutte le ragioni del mondo, non abbiamo motivo per dubitarlo, visto che ci si ostina a dire che si trattava di alberi ammalorati. Il problema, però, è sempre lo stesso. La mancanza di metodo. Ma che ci vuole ad avviare un confronto con la città su questa e su altre tematiche, che ci vuole ad istituire un tavolo tecnico, che ci vuole a fare una comunicazione in Consiglio comunale invece di lasciarsi andare a decisioni opinabili e facilmente criticabili? Per carità, le responsabilità sono in capo all’Amministrazione, questo nessuno lo nega. Ma non si può neppure governare una città con il sistema del padre padrone. Tutti hanno bisogno di sentirsi coinvolti, di potere esprimere il proprio punto di vista. Poi, l’Amministrazione decide per come è meglio. Ma solo dopo avere ascoltato le parti in causa, le varie sensibilità che Vittoria è in grado di esprimere. Altrimenti avremo fatto non uno ma venti passi indietro”. Così il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Giuseppe Scuderi, a proposito della vicenda del taglio degli alberi che in città, quindi a Vittoria, sta tenendo banco da qualche giorno. “Ci sono aspetti che non possono essere sottaciuti – continua Scuderi – soprattutto quando si parla della visione che bisogna avere per la città del futuro. Che ci sarebbe di male a coinvolgere tutte le forze in campo, ciascuna nel contesto del proprio ruolo? Anche l’opposizione dovrebbe essere titolata a potere dire la propria. Non pretendiamo che le nostre proposte siano attuate. Ma quantomeno se ne prenda atto. Un domani si potrà dire: chissà, forse quelli avevano ragione. Comunque, si continua a gestire tutto come se a guidare la macchina ci fosse solo un pilota al comando. Come se non avesse bisogno di ruote, sterzo, freni, motore e quant’altro. Evidentemente, chi guida, quando se ne accorgerà, sarà troppo tardi perché finirà fuori strada”.