"O lo Stato mette in atto le norme di salvaguardia che ha sottoscritto nell'accordo Euro-Mediterraneo, mai applicate, o il mondo agricolo prima o poi sarà costretto ad organizzarsi con le regole del 'fai da te' per la chiusura delle frontiere a tutti quei prodotti che soffrono il crollo delle quotazioni di mercato già ben oltre le norme degli accordi. E' quasi fastidioso ripetersi, ma ancora una volta l'eccesso di offerta dal Nord-Africa fa sentire i suoi effetti devastanti sui prezzi alla produzione". Così i Forconi in una nota diffus alla stampa nella quale fanno il punto dell'attuale situazione del comparto. "Può l'agricoltura siciliana- si chiedono- permettersi di subire prezzi di vendita promozionali o veri e propri saldi ? Per capire di cosa stiamo parlando basta fare un giro tra le campagne della piana di Catania o un salto al mercato di Vittoria e non sarà difficile percepire l'entità del danno che inaugura il 2016 nel peggiore dei modi con buona pace dei signorotti strapagati di Coldiretti&Co e delle loro statistiche secondo le quali l'agricoltura va a gonfie vele. E se da un lato lo Stato ritiene che non sia il caso di occuparsi di questa stortura strutturale che sta cuocendo a fuoco lento decine di migliaia di aziende, dall'altro i produttori che tentano giornalmente di resistere agli attacchi commerciali non possono starsene con le mani in mano, aspettando di accumulare ulteriori perdite e le relative spiacevoli conseguenze. Sullo sfondo si intravede un Governo regionale galleggiante che dispensa ottimismo col PSR 2014-2020, mentre tra chi ha partecipato ai bandi scoppia il panico per la recente sentenza del Tar, in un contesto generale dove è palpabile la rassegnazione all'impotenza di chi ha rappresentato più volte al palazzo il disagio del settore senza che mai il legislatore abbia voluto affrontarlo seriamente . Con tutto il nostro doveroso scetticismo rimaniamo comunque in attesa di riscontri. Chiediamo solo che si rispettino almeno le regole che Voi avete concordato.