"Carissimi amiche e amici è con grandissima soddisfazione che comunico ufficialmente l'avvenuta selezione e ammissione della mia opera "Il trionfo amaro dell'innocente" alla mostra internazionale d'arte contemporanea - VENEZIA - PRELUDIO ALLA BIENNALE- che si svolgerà a Venezia presso la Venice Art Gallery dal 6 al 16 Marzo 2022. La mostra è curata dal Prof. Giorgio Gregorio Grasso, storico e critico d'arte di rilievo internazionale."
Vi partecipo la mia gioia e voglio condividerla con tutti Voi e con la mia Città di Vittoria. Grazie.
Chi è SPALLA GIUSEPPE ERMINIO (in arte Josè Hombro).
Nasce a Vittoria il 21/12/1956 dove tutt'oggi dipinge nel suo studio di Via Cernaia, 101.
Seconda presenza a Venezia (2017 - 2022) in occasione della Biennale d'arte delle Nazioni. La sua importante opera “Il trionfo amaro dell'innocente” sarà esposta, per la prima volta, dal 6 al 16 Marzo 2022 presso la prestigiosa sede della VENICE ART GALLERY di Venezia – Calle del Traghetto 2799 – Dorsoduro 30123. L'opera, realizzata nel 2018, è un acrilico su tela di cm. 70 x cm. 100 x cm. 3 già contenuta in prestigiosa cornice con dimensioni finali di cm. 90 x cm. 120 x cm. 5. Descrizione è un dipinto di Pippo Spalla, un artista che ha già dato occasione di farsi ammirare per alcuni lavori, pregni di significati e di suggestive simbologie. Il suo è uno stile molto personale, in cui riecheggiano le stagioni più felici della metafisica. Le sue opere sembrano attimi rubati a un ricordo o a un sogno, catturati e trasportati sulla tela, come testimonianza delle vestigia di un passato arcaico che riaffiora nell’universo onirico dello spettatore. Mi piace sottolineare il fatto che nelle sue composizioni, l’artista non copia da immagini del web, ma si limita a trasferire su tela quello che la sua fantasia e la sua creatività gli suggeriscono.
Questo dipinto, in particolare, si ispira al ‘Llanto’ (pianto) por Ignacio Sanchez Mejias’, meglio conosciuta come ‘A las cinco de la tarde’ (Alle cinque della sera), che il noto poeta spagnolo Federico Garcia Lorca scrisse per l’amico torero, morto per l’incornata ricevuta da un toro durante una corrida. Ecco allora un susseguirsi di simboli che si stagliano in una dimensione quasi teatrale e si susseguono nel silenzio assordante e surreale di quest’opera. In primo piano il toro con la schiena insanguinata e un corno che, dopo avere inferto il colpo mortale al torero, reca ancora le tracce del suo sangue. La spada con cui il torero avrebbe dovuto uccidere il toro, come da copione, la cui ombra sembra volere fermare le lancette dell’orologio più grande, proprio alle cinque della sera, l’ora in cui è morto il torero Ignacio Sanchez Mejias, la stessa ora che rimbalza come una funerea eco anche sugli altri due orologi più piccoli. In alto a sinistra, la figura stilizzata del torero morente appare come avvolta dalla rossa ‘mantilla’ che stavolta è coperta del suo sangue e non di quello del toro. Infine una sfera sospesa sopra una colonna, come il destino dei due contendenti nell’arena, sempre sospeso tra la vita e la morte. Il trionfo del toro "innocente", è davvero un ‘trionfo amaro’, perché non sa che la crudele legge degli uomini lo condannerà ugualmente ad essere ucciso”. L’opera di Spalla è un acrilico su tela, 70x100. Recensione del critico Tony Alonzo.