Sull’ultima seduta del civico consesso del Comune di Chiaramonte è intervenuto il candidato a sindaco Gaetano Iacono, il quale ha commentato la votazione della mozione di sfiducia al primo cittadino e l’esito ratificato dal segretario generale. Iacono ha diffidato il sindaco dal compiere qualsiasi atto amministrativo in quanto, a seguito della votazione, è stato sfiduciato.
“Ieri sera i cittadini hanno assistito a un fatto grave: la non applicazione della legge - dice Iacono -. La mozione di sfiducia è stata votata favorevolmente da otto consiglieri su dodici, quindi dai due terzi dell’intero consiglio. Un numero sufficiente per approvare la sfiducia ma, invece, secondo l’interpretazione del segretario generale si tratta di un numero non bastevole perché ha fatto riferimento alla legge numero 6 del 2011. In realtà quella legge è stata superata da una legge – la numero 17 dell’11 agosto del 2016 - per la quale la mozione risulta approvata”.
“Si tratta di una situazione assurda: al di là del merito e delle ragioni della mozione dentro le aule delle istituzioni va applicata, correttamente, la legge. Per queste ragioni con il mio gruppo politico mi sono rivolto alla Prefettura e all’assessorato Autonomie Locali per chiedere una ispezione nel Comune di Chiaramonte. Il consiglio comunale ieri si è espresso chiaramente: il sindaco è stato sfiduciato e lo diffidiamo dal compiere qualsiasi ulteriore atto amministrativo. Il primo cittadino non può pensare di continuare ad amministrare a fronte di un pronunciamento chiaro del civico consesso", aggiunge il candidato a sindaco.
“Il canto del cigno dell’amministrazione comunale è disarmante. Questa situazione e la conseguente paralisi sono regali non graditi ai cittadini di Chiaramonte che vorrebbero invece un Comune che funzioni e che eroghi servizi”, conclude.