Di Falco: “La città di Vittoria ha bisogno di certezze e serenità”.

La città deve sapere se qualcuno dei candidati sia candidabile

14/06/2021
Politica
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“Gli organi di comunicazione con puntualità particolare raccontano ciò che sta accadendo, udienza dopo udienza, nel processo in corso che vede imputato l'ex sindaco Nicosia assieme ad altri ex amministratori di questa città”.

A dirlo è Salvatore Di Falco, candidato sindaco di Vittoria, sostenuto dalle liste civiche “Vittoria Unita”, “Di Falco Sindaco” e “In Movimento per Vittoria e Scoglitti”. “In queste udienze – continua Di Falco - il Tribunale di Ragusa sta ascoltando i testi dell'accusa. Ovvero quelli che dovrebbero inchiodare dinanzi alle loro responsabilità gli imputati e confermare la tesi accusatoria.

Ed invece sembra che non sia così. Sembra che stia accadendo esattamente il contrario. Ma su questo lasciamo libero e sereno il tribunale ed i loro operatori, giudici, pubblici ministeri, avvocati e parti di affrontare con la massima serenità questa fase particolare sebbene la città attende con ansia il suo svolgersi e le sue conclusioni perché significa mettere sotto la lente di ingrandimento dieci anni di vita amministrativa di uomini, movimenti e partiti. Ma ciò che vorremmo in questo momento si attenzionasse sono le dichiarazioni dette proprio in quell'aula di Tribunale e riportate dagli organi di comunicazione circa l'appoggio dato da ambienti mafiosi ad un attuale candidato a Sindaco. Anzi ora addirittura spunta pure il nome di un suo assessore designato. Il nostro garantismo ci permette di avere l'obbligo e la pazienza di aspettare il pronunciamento della giustizia con una sentenza e questa fiduciosi aspettiamo. Ma va detto pure che lo scioglimento del comune di Vittoria per infiltrazioni mafiose è avvenuto molto ma molto prima ed a prescindere da un pronunciamento giurisdizionale anche provvisorio. E questo in nome di una sorta di prevenzione alle infiltrazioni mafiose. Credo che la stessa logica debba attenzionare la Commissione Antimafia regionale e nazionale per questa campagna elettorale che si avvia alla sua conclusione. La città deve sapere se qualcuno dei candidati sia candidabile. La città deve sapere se vi sono degli impresentabili o meno. Chiediamo, quindi, - conclude il candidato sindaco - alla Commissione Antimafia sia regionale, nella persona del Presidente Fava, e quella nazionale, nella persona del presidente Morra, di pronunciarsi sulle dichiarazioni rese nel processo Exit poll e dire se la città potrebbe correre il rischio di un altro scioglimento per mafia”.

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