Ragusa, caso Scuola dello Sport: 8 rinvii a giudizio e 1 assoluzione

redazione
17/07/2020
Cronaca
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Otto rinvii a giudizio, una assoluzione al termine del processo con l’abbreviato e 2 sentenze di non luogo a procedere per avvenuta prescrizione: è il sunto dell’udienza preliminare del procedimento penale a carico dell’ex delegato provinciale del Coni Sasà Cintolo e di altri 10 imputati.

Cintolo e gli altri 7 sono stati rinviati a giudizio al 30 ottobre prossimo. Per Cintolo i reati ipotizzati sono peculato, abuso d’ufficio e turbativa d’asta. Lo ha deciso il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Ragusa. A giudizio per peculato anche Silvio Piazza, ex direttore della Scuola dello Sport.

Nei confronti di Cintolo sono caduti, per prescrizione, 2 capi di imputazione relativi al reato di abuso d’ufficio, in concorso, per avere affidato in comodato gratuito un locale all’interno della Scuola dello Sport destinato a bar e per avere concesso ad una società sportiva, una palestra a titolo gratuito. Il procedimento coinvolgeva anche un ragusano di 43 anni, una ragusana di 58 anni, un modicano di 53 anni ed un ragusano di 39 anni.

La prima ha chiuso i conti con la giustizia mentre gli altri 2, insieme a Cintolo, rispondono di un terzo caso di abuso d’ufficio per avere concesso ad associazioni culturali, teatrali ed a privati, l’uso dell’auditorium. Per il reato di turbativa d’asta sono stati rinviati a giudizio un ex dipendente comunale di 73 anni, un dirigente sportivo originario di Catania di 70 anni, e 2 funzionari dell’ex Provincia regionale di Ragusa, di 61 e 54 anni.

Il bando in oggetto è quello che, secondo l’accusa, doveva servire alla scelta del contraente da parte della pubblica amministrazione per l’assegnazione dell’immobile di contrada Selvaggio, di proprietà del Libero Consorzio Comunale di Ragusa. Oggetto del processo pure il controllo e la verifica dei contributi erogati dalla Regione Siciliana, pari a circa 800.000 euro, in favore del Coni di Ragusa nel periodo compreso fra il 2006 e il 2012, e la gestione delle strutture della Scuola Regionale dello Sport. L’indagine scaturì da un esposto denuncia presentato dal responsabile dell’ufficio vigilanza del Coni di Roma. Secondo l’accusa il reato di peculato veniva commesso con una doppia rendicontazione dei costi effettivi.

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