Fumarole lungo la fascia trasformata di Vittoria, per Idea Liberale è una delle questioni prioritarie

Comunicato stampa
13/07/2020
Attualità
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“Ci preme esprimere la più forte preoccupazione per il dilagare del fenomeno delle cosiddette fumarole. Sappiamo che palazzo Iacono si è attivato, che la Prefettura ha messo in azione dei dispositivi di controllo e repressione. Ma non basta. Perché la gente continua a respirare fumi velenosi, soprattutto lungo la costa, in prossimità di Scoglitti, e non solo naturalmente. Invitiamo, pertanto, la politica a farsi seriamente carico della questione”.

 

E’ questo il tenore dell’appello lanciato da Idea Liberale dopo che, negli ultimi giorni, sono arrivate segnalazioni a pioggia sulla presenza continua di piccoli roghi dovuti all’incendio della plastica dismessa dalle serre che c’è chi si ostina a non volere smaltire seguendo le indicazioni di legge.

 

“Incendiare plastica e residui delle coltivazioni agricole producendo miasmi tossici – afferma Giuseppe Scuderi di Idea Liberale – è un atto criminale, non ci stancheremo mai di ripeterlo, e, pertanto, nell’immediato va fermamente perseguito, compito questo che spetta alle forze dell’ordine. Detto ciò, la questione non può essere buttata solo nel campo della repressione. Ci sono tutta una serie di interventi che si rende indispensabile attuare e attivare per fornire risposte alla collettività. Noi sosteniamo che occorra che le forze politiche se ne facciano carico e, quindi, chiediamo a tutti i candidati sindaco di inserire nel loro programma la problematica delle fumarole con seri e sostenibili piani di smaltimento dei rifiuti agricoli che, attualmente, hanno costi astronomici insostenibili per qualsiasi azienda agricola. E’ indispensabile, insomma, individuare la classica quadratura del cerchio per tutelare da un lato la collettività che non ne può più di respirare questi miasmi tossici e dall’altro salvaguardare anche l’attività dei produttori agricoli che sbagliano certo ma che, per certi versi, si vedono costretti a farlo da tutta una serie di impedimenti economici che rendono lo smaltimento altamente improduttivo”.

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