Marco Ciancio: rimandare riapertura al 1 Giugno, discriminante per alcune attività. Il Presidente Musumeci si faccia portavoce

Marco Ciancio #diventeràbellissima - Vittoria
29/04/2020
Politica
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In questi giorni estremamente delicati e già dalle ore successive alla comunicazione del Presidente del Consiglio dei Ministri ho avuto modo di ascoltare alcuni membri di categoria tra cui parrucchieri, operatori del benessere in generale ed artigiani di “piccole botteghe”.

Comprendo la necessità di trattenere la gente a casa da un lato ed il necessario allargamento delle maglie dall’altra ma questo taglio dato (specialmente in alcuni settori) ma rimandare al 1 Giugno la riapertura di queste attività è fortemente discriminante e rischia di mettere seriamente in crisi una fetta importante dell’economia con ripercussioni a breve, medio e lungo termine che, già oggi, saranno pesantissime.

Pertanto ritengo che la forza politica cui appartengo, che ha già espresso lo stesso orientamento, debba fare pressione e cercare ogni strumento possibile per derogare a queste restrizioni e consentire la riapertura delle piccole attività artigiane, anche se a regime ridotto. Gli Onorevoli Aricò, Assenza, Galluzzo, Savarino e Zitelli come gruppo parlamentare hanno presentato al Presidente Musumeci queste richieste affinchè le avanzi al Governo Nazionale e vogliamo far sapere loro che qui la richiesta da loro avanzata è fortemente condivisa e vissuta come necessità primaria. Ci auguriamo che il Governo Nazionale si ravveda, soprattutto nel sud Italia la cosiddetta “bottega artigiana” è di fondamentale importanza ed ha un ruolo economico importante per moltissime famiglie. Ci auguriamo inoltre che insieme all’orgoglio di vedere e sapere il ponte Morandi illuminato in tricolore e con le campate complete, che si eroda sempre più la disparità di velocità tra nord e sud, che si elimino queste ingiustizie che si perpetuano negli anni da anni e decenni… non è possibile infatti che alcuni lavori importanti come il ripristino di un tratto di corsia della Palermo - Catania resti opera incompiuta, come non è accettabile che si progetti e realizzi la BRE-BE-MI in tempi così rapidi (per rimanere quasi cattedrale nel deserto) e ancora qui si dibatta da anni sulla parternità della Ragusa – Catania e sulla sua realizzazione ma che di fatto ancora non esiste! Ricordo, non servirebbe, che la nostra provincia non vanta neanche un Km di autostrada e che dalla nostra provincia, fatta di eccellenze indiscutibili, partono ogni giorno migliaia di veicoli per il trasporto in tutta Italia ed in tutta Europa di prodotti di vario tipo.

Che il nostro Presidente si faccia portavoce anche di questa istanza, per la ripartenza della Sicilia anche le grandi opere sarebbero un’importante boccata d’aria anche in termini occupazionali.

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