Da circa 30 anni opera a Vittoria, presso i locali della parrocchia Spirito Santo, nel quartiere Forcone, una mensa aperta sempre, tutti i giorni dell’anno, che da decenni è punto di riferimento per quanti soffrono, per chi ha fame, per chi ha bisogno, per quanti “vengono da lontano”.
L’esperienza nata con Padre Lodovico Santoro, che qui tutti ricordano con affetto e stima, è stata ereditata – sin dalla fine degli anni ottanta - da Don Beniamino Sacco, attualmente parroco e che accoglie ogni anno migliaia di persone.
La mensa ospita giornalmente decine di bisognosi provenienti da tutto il territorio e non solo dalla città di Vittoria, offrendo un pasto caldo in locali confortevoli, oltre ad servizio doccia e bagni per chi ne avesse bisogno.
Ma il recente decreto ministeriale impone la chiusura anche delle mense, misure atte a contrastare e prevenire il diffondersi del Coronavirus, norme certamente necessarie per la salvaguardia dell’incolumità e della salute pubblica.
“La mensa rimane aperta - commenta Don Beniamino Sacco – pur nel rispetto delle vigenti normative. Sono trent’anni che la parrocchia Spirito Santo gestisce la mensa per la persone più bisognose, grazie all’ opera encomiabile dei collaboratori e non ha mai chiuso, non mai andata in ferie neanche durante le feste civili e religiose. Disponiamo di una cucina attrezzata che ci permette di ridurre i tempi e di allargare il numero degli ospiti”.
Una scelta difficile di questi tempi, presa nella consapevolezza di rispondere ad un bisogno, ma ancor più, ad un mandato, quello evangelico: “I poveri li avrete sempre tra di voi” (Mt 26,11).
“Non abbiamo mai tenuto registri di presenza, non sappiamo quante persone hanno usufruito di questo servizio. Da noi chiunque si presenta trova sempre qualcosa da mettere sotto i denti. Anche i poveri hanno il diritto di consumare un pasto caldo al giorno”.
Porte aperte, dunque, in via Pascoli ma nel rispetto della legge: le persone che avranno bisogno riceveranno un contenitore con il pasto, anziché consumarlo all’ interno dei locali, ed entreranno uno alla volta per garantire la distanza minima prevista dalle normative.
“La nostra non vuol essere una disobbedienza civile e religiosa – conclude Don Beniamino – ma una risposta a chi ci chiede da mangiare. In ottemperanza alle indicazioni ricevute, sarà garantita l’ igiene e la distanza di sicurezza. In questo modo, da una parte garantiremo il rispetto delle giuste regole nella lotta contro il coronavirus, dall’altra verrà assicurato il servizio nei confronti di chi si trova nel bisogno”.
foto: Diocesi di Ragusa