I recenti fatti di cronaca avvenuti a Vittoria e rimbalzati - purtroppo - alle cronache nazionali, hanno generato sdegno e riprovazione in tutti. Lungi dal facile giudizio, ci uniamo al coro di quanti condannano qualsiasi gesto, atto e forma di violenza: su donne, animali, violenza contro i "luoghi" - come l' imbrattamento in piazza del Popolo - ma soprattutto sui bambini !
Pubblichiamo di seguito lo "sfogo" di Don Beniamino Sacco, parroco a Vittoria, pi volte intervenuto nel dibattito culturale e sociale che ha animato ed anima la città, parole dure che condannano apertamente quanto avvenuto; ancora una volta Don Sacco ci "mette la faccia" prendendo posizione, "perchè non si puo' stare alla finestra a guardare", come spesso ama ripetere.
Certamente una amara riflessione che fa riflettere e meditare. Bucome spesso ama ripetere, ona lettura!
I bambini non si toccano, sempre e comunque. Non lo possono fare i genitori, ancora meno gli insegnanti o chiunque viene a contatto con loro. Ma quanto è difficile fare i genitori! Quanto è difficile fare anche gli insegnanti! Tuttavia ciò non giustifica in nessun modo quanto si è verificato al “Che Guevara”.
I bambini non si toccano! Nessuno ha il diritto di scaricare le proprie frustrazioni su bambini indifesi. Fare gli educatori innanzitutto comporta il rispetto della vita che si manifesta nella protezione della vita stessa.
Non si educa a forza di botte o di insulti. Nessuno può fare riferimento pubblicamente a situazioni familiari, nelle proprie esternazioni. Perdere ogni tanto le staffe capita a tutti, ma perderle sempre è segno di squilibrio. In questi casi forse si ha bisogno di una cura psicologica.
Più volte sono stati invitato in quella Scuola Materna e devo dire che sempre ho trovato un clima apparentemente sereno, un senso di collaborazione tra le maestre e i genitori, una gioiosità diffusa, evidentemente non era così, per cui la notizia mi ha letteralmente scioccato. Sono sicuro che la magistratura sarà in grado di determinare con chiarezza quanto è avvenuto all’interno di quell’aula. Mi unisco al disagio e all’amarezza della dirigenza, di tutto il corpo insegnante, del personale ATA dell’Istituto Comprensivo Portella della Ginestra.
Un Istituto all’avanguardia, con il quale da tanto tempo collaboriamo per la promozione del Quartiere per salvaguardarne la dignità, promuoverne culturalmente il senso civico, garantirne la legalità. Appena due gironi fa l’Istituto ha voluto celebrare la Giornata della Memoria con delle testimonianze dei ragazzi che parlavano di antirazzismo e di apertura alle diversità.
Mi unisco anche alla Città, costretta ancora una volta a guadagnare le pagine della cronaca per fatti che la mortificano. Mi auguro che questo stillicidio finisca una volta per tutte. Vittoria ha bisogna di ben altro. (Don Beniamino)
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