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80 anni e non sentirli. Arriva in città il giramondo Janus River

Prossima tappa: Pechino

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Arriva a Vittoria, con il patrocinio dell'Amministrazione Comunale di Vittoria ed in particolare dell'assessore alla Pubblica Istruzione, Gianluca Occhipinti, il giramondo Janus River. Prima tappa l'Istituto Pappalardo, dove è stato accolto dallo stesso assessore, dai docenti, dal dirigente scolastico Amarù e dal professore Salerno. 

16 anni ininterrotti di viaggio in cui ha toccato ben 150 Paesi percorrendo oltre 250 mila chilometri, Janus è  scappato a 28 anni dalla Polonia oppressa dal regime comunista con un passaporto della durata di soli 7 giorni. Si è rifugiato in Egitto dove si è convertito alla fede musulmana ed ha ottenuto  il passaporto italiano, senza così essere costretto a fare più rientro nel suo Paese.

Arrivato in Italia nel 1978 ha iniziato a lavorare come impresario nel mondo dello spettacolo e del calcio internazionale. Nel 2000 si è ritirato a Fregene ed ha deciso di intraprendere quest’avventura. Un’impresa da sogno che spera di completare toccando tutti i 5 continenti per effettuare il giro del mondo. Negli ultimi 4 anni ha attraversato la Russia e poi secondo programma, avrebbe dovuto girare in Australia, Sud America e infine Italia. “Avrei voluto – racconta – fare tappa in Italia con la cerimonia inaugurale dei Giochi Olimpici del 2024 di Roma, ma avendo saputo che tutto era saltato ho deciso di anticipare i tempi”. In Russia ha preso  quindi  il treno dalla Siberia e in dieci ore è arrivvato a Cracovia. Poi il bus che ogni settimana viaggia in direzione Palermo dopo 38 ore lo fa giungere a Messina. E’ il 28 novembre 2016. . Il giro d’Italia, 12 mila chilometri in tutto, durerà tre anni che lo riporteranno al punto di partenza nel gennaio 2019. 

Janus durante i suoi viaggi fa visita anche alle scuole per raccontare questa sua esperienza di vita. Oggi la tappa a Vittoria e quindi nelle scuole elementari della città. 

"Sono l'unico uomo che va in giro con tre euro in tasca e dorme in un sacco a pelo- racconta-. L'ultima volta che ho dormito in un letto è stata il 31 dicembre del 1999 nella mia casa di Roma, dove sono residente. Non ho nemmeno una tenda. Ho scelto di iniziare il mio giro d'Italia dalla Sicilia, che è la regione che amo di più".

Come mai ha scelto di abbandonare tutto e girare il mondo in bici? 

"In passato vivevo a Roma. Ho trascorso circa 30 anni della mia vita a Fregene lavorando come impresario di calcio e di sport. Senza dire nulla ha nessuno sono partito per iniziare la mia grande avventura: il giro del mondo in bicicletta. All'inizio nessuno sapeva che fine avessi fatto. Tutti pensavano che fossi morto". 

Perché ha scelto di inserire, nei suoi viaggi, gli incontri con gli studenti?

"In tutto il mondo sto incontrando bambini delle scuole elementari, dalla prima alla quinta classe perché, per me, sono i più bravi ed i più intelligenti e soprattutto sono sani. Questi piccoli sono così intelligenti che mi lasciano sempre sorpreso. Non posso descrivere l'affetto che hanno nei miei confronti. Soprattutto in Italia. Qui tutti vogliono farsi una foto, vogliono l'autografo e mi fanno mille domande. Negli altri paesi non è così. Sono in pochi a farsi avanti". 

Prossima tappa? 

"Visto che il sindaco di Roma ha detto no alle Olimpiadi ho deciso di cambiare il percorso. Andrò a Pechino dove conto di giungere nel 2027 per il mio 90° compleanno". 

 

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