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Max Croci: "Al set non so resistere" ...al via la produzione del terzo film, un'altra screwbal comedy?

Il regista "buddy movie nostrano"

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Max Croci, il regista più atteso della grande sala degli ultimi mesi per la sua "opera prima", il lungometraggio Poli Opposti, che ha visto protagonisti Luca Argentero e Sarah Felberbaum, oltre ad un interessante cast al seguito, dopo un periodo embrionale come regista di cortometraggi, programmi Sky, sit-com e collaborazioni con Il Movimento Creato, una raccolta di scritti sul cinema di animazione, l'esordio l'8 ottobre scorso ha premiato Croci al botteghino! 

Un rapporto quasi spasmodico con l'iperrealismo, che rintracciamo, quasi a voler rimarcare il suo innato accenno agli anni '50/60, e che ritrovermo anche in alcune scene dove il regista gratuitamente ci invita a seguirlo a Roma, come a Parigi...senza dimenticare i sofisticati respiri statunitensi: screwbal ma anche e soprattutto prepotenti scene all'italiana.

Eccoci con lui in una nuova intervista!

CHI E’ MAX CROCI, PRESENTATI AL GRANDE PUBBLICO

Chi sono? Domanda difficilissima! Posso rispondere tra qualche anno? Di certo sono un grande appassionato di cinema, un cultore dei “classici” hollywoodiani, un discreto disegnatore e da qualche anno - iniziano ad essere un po’ - regista.

COME NASCE IL TUO PERCORSO ARTISTICO E PROFESSIONALE

E’ stata proprio la passione per il cinema a farmi muovere i primi passi. Da ragazzino sognavo una carriera come animatore per la Disney! Invece, dopo gli studi artistici, ho lavorato in pubblicità per qualche anno, ma sotto sotto scalpitava il regista… E nel ’95 (aiutooo!!!) finalmente è arrivato il primo corto, scritto, prodotto e diretto con non poca fatica.

LA TUA CARRIERA E’ POLIEDRICA: HAI SPAZIATO DAI CORTOMETRAGGI AI LUNGOMETRAGGI PASSANDO PER I DOCUMENTARI E LA TELEVISIONE, DA COSA TI SEI FATTO ISPIRARE E COSA ANCORA OGGI TI ISPIRA

Sarò banale ma la fonte primaria di ispirazione è da sempre il cinema stesso. I primi lavori erano dei veri e proprio omaggi, in B/N come un gangster movie degli anni ‘30 o colorati come un film di Frank Tashlin. Poi sono arrivati i documentari per Sky, sul poliziesco all’italiana degli anni ‘70, sul cinema erotico, sull’arte dei titoli di testa degli anni ’50/’60 insieme ad un po’ di lavori pubblicitari e per il web.

E finalmente, anche il “contemporaneo” è entrato nelle brevi storie che mettevo in scena, spesso attente a raccontare personaggi femminili. Donne innamorate, tradite, vendicative, madri… Quindi, per quanto mi riguarda la formula è: cinema + vita + “i mostri”, che poi sono quelli che fanno la differenza…

Ogni regista ha i propri. I miei al cinema non si sono ancora visti, o meglio non completamente. Si sono affacciati qua e là, tra una commedia romantica e glamour e un buddy movie nostrano.

QUALI PROGETTI PER IL FUTURO

Al set non so resistere… Voglio passarci ancora molto tempo! Questi 2 anni sono stati intensi e meravigliosi, sotto molti punti di vista. Per ora sto post-producendo il mio terzo film, una commedia che uscirà in primavera, tratta da un romanzo che è tratto da un blog: “La verità, vi spiego, sull’amore”.

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